Rohani: " “il problema del terrorismo non si risolve tenendo riunioni e versando denaro nelle tasche delle superpotenze”

Proprio mentre il presidente americano Donald Trump si è recato in visita in Arabia Saudita annunciando il rinnovamento dell’amicizia tra Ryad e Washington, in Iran si è assistito al successo elettorale di Hassan Rohani. Non che fosse un successo inaspettato quello di Rohani, capace di battere il rivale conservatore Ebrahim Raisi con un grande scarto, 56,88% contro il 38,55%. Ciò che dovrebbe subito saltare all’occhio delle elezioni della Repubblica Islamica non è tanto la prevedibile vittoria di Rohani quanto l’altissima affluenza alle urne: 73%. Un dato, quello dell’affluenza, che sottolinea quanto fossero sentite le elezioni dal popolo iraniano in un momento reso molto delicato dall’instabilità dell’equilibrio internazionale.

Rohani incarna per certi versi la parte moderata dell’Iran, quella che ricerca il dialogo e l’apertura al resto del mondo, tuttavia sarebbe quantomeno superficiale parlarne senza tener conto del fatto che gli Stati Uniti con Trump non sembrano voler praticare la “distensione” nei confronti di Teheran. Rohani è stato rieletto mettendo a valore i risultati da lui conseguiti per quanto riguarda il nucleari, su tutti l’accordo sul nucleare del luglio 2015, ma appare chiaro che con l’elezione di Trump gli equilibri potrebbero saltare.

Il Segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha infatti dichiarato nelle scorse ore che gli Stati Uniti vorrebbero che Teheran smantellasse le sue reti terroristiche, ignorando de facto che l’Iran si trova in prima fila contro lo Stato Islamico da almeno tre anni a questa parte a differenza dei sauditi, con cui invece Trump ha confermato di voler instaurare rapporti fraterni.

Rohani è dunque chiamato a un secondo mandato difficilissimo durante il quale dovrà non solo badare al consenso interno ma anche alla situazione internazionale, evitando un accerchiamento pericoloso. Il presidente iraniano ha comunque auspicato di voler “ripristinare la sicurezza attraverso la valorizzazione della democrazia” e ha voluto ricordare anche l’ex presidente Muhammad Khatami che gli ha dato il suo appoggio durante la campagna elettorale pur essendo stato bandito dalla scena pubblica.

Il presidente iraniano ha parlato anche della visita di Trump in Arabia Saudita, visita che ha definito senza giri di parole “uno show senza valore politico, ripetuto più volte” (http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2017/05/22/rohani-trump-a-riad-show-senza-valore_5745b332-df24-46c7-beae-cb21b0f2a14d.html). Non solo, Rohani ha anche accusato direttamente la politica internazionale americana: “il problema del terrorismo non si risolve tenendo riunioni e versando denaro nelle tasche delle superpotenze”.

D. C.

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