Siria, testimonianze. "Vivevamo di fronte ai Caschi Bianchi. Hanno sparato a mio figlio solo per averli insultati"

"Questa famiglia che viveva di fronte ai Caschi Bianchi - in Siria nessuno li conosce con questo temine che è unicamente propaganda occidentale e loro si fanno chiamare "difesa civile" - racconta come alcuni dei suoi membri hanno sparato al figlio per averli insultati e per rifiutare la loro presenza di occupanti."

Inizia così uno degli ultimi lavori di Pierre Le Corf dalla Siria.



Di fronte ad uno dei principali centri di quelli che i media hanno descritto come "gli eroi della guerra siriana", mentre il cosiddetto "ospedale" non solo era strutturato come una prigione per i civili ma era anche contrassegnato dalle bandiere dell'esercito "libero siriano", testimonianza di Al Nosra (foto https://www.facebook.com/pierrelecorf/posts/10155494558524925), Le Corf effettua quest'intervista che vi riproponiamo.

"Quello che mi rende pazzo è che si capovolge totalmente la situazione e questi gruppi armati che distruggono questo paese mattone per mattone passano per resisenti, quando tutte le ricerche che ho fatto in questi anni portano a dire che l'80% delle loro azioni provengono da aiuti esterni (molti a livelli governativi). Che rivoluzione?"

E ancora: "Ci sono degli oppositori che, malgrado le loro vicinanze con gruppi terroristi, sono oppositori legittimi, è un loro diritto, ma sono delle minoranze all'interno di maggioranze di gruppi armati jihadisti. Vi faccio una domanda, come si può continuare a sostenere questa guerra quando questi due gruppi, oppositori e terroristi, sono una minoranza in Siria, come una minoranza può pretendere di reclamare una "rivoluzione" (islamica) da imporre ad una maggioranza? Questa guerra è interamente pilotata dall'esterno. Avevo avvisato un anno fa che in Europa si sarebbe scatenata la furia del terrorismo. Era noto in Siria e l'atteggiamento dell'Europa e degli Stati Uniti peggiora le cose perché non stanno combattendo il terrorismo su scala globale. Le testimonianze di chi ha vissuto con gli "oppositori", con i terroristi ne ho tante, non hanno paura di parlare delle bombe dell'aviazione, sono tristi per la perdita di un caro ma sono tutti felici di essere stati liberati".

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