La rivista statunitense 'The American Conservative' ha denunciato, in un articolo pubblicato mercoledì scorso, la precaria situazione umanitaria nello Yemen e ha ricordato che gli Stati Uniti, attraverso la loro inerzia inazione e la vendita di armi a stati che attaccano il paese arabo, ha contribuito alla attuale disastro.
"Gli yemeniti soffrono in gran parte a causa dell'intervento guidato dall'Arabia Saudita, che il nostro governo ha sostenuto in tutte le aree (...) Gli Stati Uniti hanno contribuito a creare la peggiore crisi umanitaria del mondo", si legge nell'articolo scritto dall'analista politico Daniel Larison.
Larison ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno il potere e l'influenza per fare pressione sull'Arabia Saudita e i suoi alleati per fermare gli attacchi allo Yemen, e se lo fa non è perché il più a lungo dura il conflitto più armi possono vendere a Riyadh e ai suoi complici.
Allo stesso modo, l'analista ha ribadito che, a suo parere, il coinvolgimento degli Stati Uniti nell'aggressione contro lo Yemen non ha senso, dal momento che né l'esercito, né la movimento popolare yemenita Ansarollah rappresentano una vera e propria minaccia per gli Stati Uniti e i suoi interessi.
Inoltre, ha Larison ha spiegato che tentare di riportare il fuggitivo ex yemenita Abdu Rabu Mansur Hadi non ha alcun significato e non si trarrebbe alcun vantaggio, dal momento che, tranne l'Arabia Saudita e i suoi scagnozzi nessuno lo considera il capo di Stato legittimo dello Yemen, e non ha sufficiente popolarità tra la popolazione.
Oltre a Washington, Larison si scaglia anche presso la comunità internazionale per aver ignorato quasi del tutto la crisi umanitaria e la guerra ingiusta lanciata da Riyadh contro lo Yemen, ed ha esortato i governi del mondo a prestare attenzione a questo problema e cercare di alleviare le sofferenze degli yemeniti.
L'aggressione saudita, che è iniziata a marzo 2015, ha già provocato la morte di almeno 12.000 civili yemeniti, oltre a distruggere le infrastrutture del paese e causando una delle più gravi crisi umanitarie nel mondo.
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