A cosa serve il FMI? A far aumentare il debito pubblico dei paesi che assiste. Come in Ucraina


di Eugenio Cipolla


A cosa serva il Fondo Monetario Internazionale francamente ancora non lo si è ben capito. Ufficialmente questa organizzazione internazionale, nata nel dicembre del 1945, ha come scopo quello di promuovere la cooperazione monetaria internazionale, facilitare l’espansione del commercio, promuovere la stabilità economica dei paesi e dare fiducia ai suoi Stati membri rendendo disponibili risorse in cambio di adeguate garanzie.



La realtà, purtroppo, è del tutto differente, come ben sanno i paesi che hanno accettato i programmi di assistenza proposti dall’organismo presieduto da Cristine Lagarde. Come nel caso dell’Ucraina. Il paese, sconvolto da una terribile crisi economica, successiva alla caduta di Viktor Yanukovich, e da una guerra civile senza fine tra esercito governativo e ribelli filorussi nella regione del Donbass, un paio di anni fa ha accettato un programma di prestiti di oltre 17 miliardi di dollari. In cambio la leadership ucraina ha sacrificato la propria economia, aumentando le tariffe energetiche per la popolazione in maniera spropositata, riformando le istituzioni secondo i dettami di Washington e riducendo i diritti di lavoratori e pensionati, costretti a vivere con stipendi davvero bassi rispetto al costo medio della vita.

Se si dovessero misurare i “sacrifici” con i risultati, ovviamente la bilancia non penderebbe in favore di quest’ultimi. Soprattutto a ben guardare i dati forniti oggi dal ministero delle Finanze ucraino relativi al debito pubblico del paese. Debito che, nonostante appunto le “cure” del Fondo Monetario Internazionale, continua a crescere, sfiorando la soglia psicologica del 100% in rapporto al prodotto interno lordo.

Ad aprile infatti il debito ucraino è cresciuto di altri 2 miliardi di dollari (cifra in proporzione agli aumenti del nostro debito pubblico va moltiplicata per venti), toccando quota 74,31 miliardi di dollaro. «Lo stato di aggregazione (diretta e garantita) del debito dell’Ucraina nel mese di aprile è cresciuto del 2,69%, arrivando a 74,31 miliardi di dollari», si legge nel bollettino del dicastero delle Finanze di Kiev.

Non è certo il primo aumento che si registra dalla sottoscrizione del memorandum di intesa con il Fondo Monetario Internazionale. Nel 2016, ad esempio, il debito dell’Ucraina era aumentato dell’8,3%, arrivando a 70,97 miliardi di dollari. Un aumento dovuto alla decisione di statalizzare Privatbank (la banca di Igor Kolomoisky), alla svalutazione monetaria che continua ad affliggere il paese, ma anche al rifinanziamento dei prestiti sottoscritti dal governo.
Dopo la deposizione di Yanukovich, nel febbraio del 2014, e la presa del potere da parte delle forze filo-Ue il debito pubblico ucraino è letteralmente esploso, complice anche il crollo del Pil. Se nel 2013 il debito era il 40,6% della ricchezza totale prodotta dal paese, nel 2017, secondo le ultime proiezioni della World Bank, la percentuale dovrebbe salire fino al 92,8%. Segno che le cure proposte dal Fondo Monetario Internazionale funzionano poco. In caso contrario, non avremmo di certo assistito a questa esplosione di debito che sta strozzando letteralmente il paese, costretto a indebitarsi sempre di più per pagare gli interessi sui prestiti ricevuti.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

"Bersagli legittimi". La Russia passa ufficialmente ad una nuova fase del conflitto

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico Adesso si fa sul serio, la Russia sta passando ad una nuova fase. A Mosca le indagini proseguono e poco fa le dichiarazioni del presidente Putin, del capo del...

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa