"Noi non aspetteremo che la guerra arrivi in Arabia Saudita, lavoreremo per portare la battaglia in Iran." Sono le parole del secondo vice Primo Ministro e ministro della Difesa del regime saudita Mohammed bin Salman il 3 maggio scorso.
"Se i sauditi faranno qualcosa di stupido, non lasceremo nessuna zona senza attaccarla, tranne Mecca e Medina". Questa era stata la risposta del ministro della Difesa iraniano il giorno dopo.
Prima dell'attacco del fondamentalismo terrorista sunnita di oggi contro il Parlamento iraniano ci sono stati i miliardi di armi (tanti miliardi, un recordi di miliardi) promessi al regime saudita da Trump in visita ufficiale a Riad e l'embargo contro il Qatar, reo di avere una posizione dialogante con Teheran.
Il quadro è chiaro, gli elementi sono tutti a vostra disposizione. Basta solo unire i puntini...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...
di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...
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