In morte di Liu Xiaobo, il Premio Nobel nostalgico delle guerre di Bush e del colonialismo inglese

È morto Liu Xiaobo, Premio nobel per la Pace (ennesimo.premio farsa come spiega bene l'articolo in calce a queste poche righe). Fan delle guerre "umanitarie" occidentali e nostalgico del colonialismo inglese nella sua terra, Liu Xiaobo è noto per aver dichiarato che la “modernizzazione significa in sostanza occidentalizzazione ” e “l'occidentalizzazione non è una scelta di una nazione ma una scelta per il genere umano".




Nel commentare la sua vita oggi nel giorno della sua morte, non si può non partire dalla corretta considerazione di Davide Busetto: rimpiangendo il colonialismo in Cina, Liu non era migliore di chi esalta l'occupazione nazista in Italia negli anni '40.


di Diego Bertozzi

"Già fiero sostenitore della guerra di Bush all'Iraq e della protezione Usa ad Israele, nel 2006 Liu Xiaobo ha chiarito che la “modernizzazione significa in sostanza occidentalizzazione, la scelta di una vita umana coincide con la scelta del modo di vita occidentale. La differenza tra un sistema di governo occidentale e quello cinese è quella tra l'umano e l'inumano, non c'è una via di mezzo ” e che “l'occidentalizzazione non è una scelta di una nazione ma una scelta per il genere umano".

In una intervista del 1988 comparsa sul "South China Morning Post", è passato sopra la più che secolare sofferenza del proprio popolo dichiarando che "ci vorrebbero 300 anni di colonialismo" perché "in 100 anni di colonialismo, Hong Kong diventato quello che vediamo oggi". Dunque "vista la grandezza della Cina, certamente ci vorrebbero 300 anni perché una colonia sia in grado di trasformarsi come la Hong Kong di oggi".


qui articolo completo su Marx 21 del 2011

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