di David Insaidi*
Il sistema idrico della capitale in passato è sempre stato in mani pubbliche e finora non s'erano mai verificate emergenze come questa.
Oggi -contro la volontà del referendum popolare- l'Acea è per metà in mani private.
La siccità estiva è una caratteristica tipica del clima mediterraneo, in cui rientra quello romano. Quest'anno è stata un po' più severa del solito, dato che è iniziata già a maggio, ma ciò non giustifica l'allarme e i programmati razionamenti.
E' noto (o dovrebbe esserlo) che le tubature dell'acqua a Roma hanno innumerevoli perdite, che però nessuno si sogna di riparare -meno che mai il privato, ossia Caltagirone- perché costoso e non redditizio.
Più redditizio è razionare l'acqua ai romani (e ai turisti), spingendo tutti all'acquisto dell'acqua minerale.
La privatizzazione è molto più devastante della siccità!
*Post Facebook del 25 luglio 2017
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