40 leader dell'ISIS uccisi da un raid russo. Tra loro l'emiro di Deir ez-Zor' legato agli attentati di Parigi del 2015

40 leader dello Stato Islamico, incluso il cosiddetto “emiro di Deir ez-Zor”, sarebbero stati uccisi dai Jet russi in un'operazione che ha demolito un importante centro di comando sotterraneo e un'unità di comunicazione vicino alla città siriana. Lo ha annunciato il Ministero della Difesa russo, sottolineando come l’attacco ha avuto luogo il 5 settembre quando era in corso una riunione di alto comando dei terroristi.





Secondo le informazioni dell’intelligence, in discussione nel summit dell'ISIS c’era la strategia da utilizzare per arginare l’avanzata dell’esercito siriano verso la città sotto assedio dell’Isis da tre anni.

Tra i leader dell’Isis uccisi c’è anche il ricercato internazionale Abu-Muhammad al-Shimali (anche noto come Tirad Al-Jarba), l’autoproclamato “emiro di Deir ez-Zor,” come ha confermato il ministero russo.

Al-Shimali, iracheno ex membro di Al-Qaeda, ha aderito all’Isis nel 2015, divenendo l’intermediario di riferimento per l’arrivo di foreign fighters nel suo paese. Nel 2015, il Dipartimento di Stato Usa lo aveva definito “un leader chiave dell’Isis nel trasferimento di persone, soldi e rifornimenti in Iraq e Siria dall’Europea, Africa del Nord e Penisola arabica”. E per questo aveva messo una taglia di cinque milioni di dollari sulla sua testa. Soldi che andrebbero consegnati quindi al Cremlino.

Secondo il lavoro di intelligence di molti servizi europei, al-Shimali è stato "una figura chiave nell’organizzazione degli attentati del novembre 2015 contro Parigi. Come hanno certificato le indagini, tre dei terroristi in quel caso arrivarono in Francia dalle rotte dei migranti", con almeno uno di loro con in possesso un passaporto falsificato dall’ISIS. In tutte queste operazioni un ruolo chiave sembra aver avuto proprio al-Shimali.

Quando leggete di terrorismo, operazioni in corso, le “strategie” in atto dall’occidente, non dimenticate mai che sul campo c’è chi il terrorismo lo combatte ogni giorno e chi, al contrario, lo ha finanziato, alimentato e non combattuto per poi vederne in casa propria tutti i drammatici risvolti. C'è chi in questa battaglia esistenziale, in poche parole, invece di cooperare con alleati importanti come Siria e Russia continua, su mandato a stelle e strisce, a doverli considerare nemici da sanzionare.

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