John Pilger: "La minaccia proviene dagli Stati Uniti che da due generazioni bullizza la Corea del Nord. Non il contrario"



Gli Stati Uniti continuano a provocare la Corea del Nord con esercitazioni militari ai confini. Gli Usa non vogliono sviluppare accordi diplomatici e in tutto questo i media occidentali continuano a distorcere la cronologia delle cause, inventando una realtà che serve ad affermare che sia Pyonyang a provocare l’Occidente. In un’intervista rilasciata a T. J. Coles e riproposta oggi da Telesur, il grande intellettuale australiano John Pilger fa un po’ di chiarezza sulla vicenda coreana.

Abbiamo tradotto le sue parole in merito:

La minaccia è da parte degli Stati Uniti, che da due generazioni sta bullizzando e provocando la Corea del Nord, negando ai coreani un trattato che avrebbe finalmente posto fine alla guerra civile e aperto a nuove possibilità.

La pausa in questa campagna di guerra latente, durante gli anni '90, ha dimostrato che i negoziati possono "funzionare", a prescindere da quello che dice Trump.



Nel 1992, il Nord e il Sud hanno firmato la dichiarazione di denuclearizzazione della penisola coreana che ha stabilito e ha determinato una sospensione dei programmi nucleari della Corea del Nord in cambio di un accordo statunitense per la costruzione di due reattori nucleari in sintonia con quanto previsto dal trattato di non proliferazione nucleare.

George W. Bush ha posto fine all’accordo nel 2002.

Poi ci sono stati colloqui a sei a Pechino. Oggi la Cina e la Russia hanno affermato che se gli Stati Uniti e la Corea del Sud cesseranno le loro provocazioni con le esercitazioni militari - che includono “il cambio di regime” - la Corea del Nord interromperebbe immediatamente i suoi lanci. L’Amministrazione Trump sarà d'accordo?

FONTE: Plymouth Institute for Peace Research

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