La Russia denuncia la "farsa" della Coalizione guidata dagli USA nella lotta all'ISIS in Iraq e Siria

"La coalizione guidata dagli Stati Uniti, che finge di combattere l'ISIS in Iraq come vedono tutti, per qualche motivo finge di combatterlo attivamente anche in Siria". Lo ha dichiarato il portavoce del ministro russo della Difesa Igor Konashenkov.

A questo proposito, il portavoce ha sottolineato che "le azioni del Pentagono e della coalizione richiedono chiarimenti."

Come prova della inefficacia della coalizione, il referente di Mosca ha fatto riferimento alla riduzione "drastica" nei loro attacchi contro le posizioni dell'ISIS in Iraq nel mese di settembre, affermando che "il numero dei bombardamenti è quasi cinque volte inferiore a quello fatto in Siria ".

Di conseguenza si evidenzia che i terroristi hanno avuto la possibilità di spostare i loro combattenti nella provincia siriana di Deir Ezzor e fatto pressione sulla riva orientale del fiume Eufrate all'esercito siriano.

L'alto comandante russo sostiene che è una strategia per sostenere i terroristi dell'ISIS nella Siria orientale di fronte ai progressi incessanti dell'Esercito siriano e dei suoi alleati; così gli Stati Uniti, da parte loro, facilitano il passaggio dei terroristi dall'Iraq alla Siria per "rafforzarli".

A suo avviso, "questo cambiamento di priorità riflette il desiderio di ostacolare la piena operatività dell'esercito siriano, sostenuto dalla forza aerea russa, impegnato a liberare i territori ad est dell'Eufrate, o uno stratagemma per liberare l'Iraq dei terroristi dell'ISIS espellendoli verso la Siria dove sono esposti agli attacchi precisi degli aerei russi."

In questo contesto, Konashenkov sottolinea che i terroristi, compresi i mercenari stranieri, arrivano in terra siriana armati con veicoli blindati e autocarri leggeri.



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