Il ruolo della Russia negli ultimi 2 mesi in Medio Oriente: l'ordine mondiale a tre superpotenze è realtà


di Federico Pieraccini


Mosca media tra Tehran e Riyad.
Mosca media tra Ankara e Damasco.
Mosca media tra Seul e Pyongyang.
Mosca è pronta a mediare tra Doha e Riyad.
Mosca media tra Tel Aviv e Damasco.
Mosca media tra Iraq-Iran-Turchia-Siria e i Curdi.

E questo solo negli ultimi 2 mesi in Medio Oriente e per la crisi in Corea.

I finanziamenti e gli investimenti Cinesi uniti alla estrema abilità diplomatica Russa, supportata da una potenza militare notevole, hanno ormai creato i pilastri e i presupposti per una lenta ma inesorabile transizione dall’ordine mondiale neoliberal attuale.

Mosca assume sempre più un ruolo centrale di mediazione diplomatica e supporto militare con Pechino che accompagna l’azione da un punto di vista geo-economico.

La combinazione di questi elementi permette l’emergere di potenze regionali egemoni alleate, come visto in Medio Oriente con l’Iran o in Nord Africa con l’Egitto.

La protezione militare-economica-diplomatica sino-russa è talmente efficace da poter sostenere una nazione come il Venezuela che si trova a poche centinaia di chilometri dagli Stati Uniti.

La strategia del ‘America First’ è in linea con il naturale evolversi degli eventi: Washington meno protagonista, meno coinvolta, meno decisore finale. Non è questione che l’amministrazione USA sia o meno favorevole ad una transizione del genere o se abbia intenzione o meno di sabotare l’inevitabile.

Il lento attraversamento verso un ordine mondiale con più superpotenze e centri di potere (Washington, Pechino e Mosca) è già una realtà.

Dubbi ? Chiedete ad Assad che doveva essere rimosso sei anni fa o guardate una cartina e vedrete che la Crimea è Russia.

I media e i politici occidentali fanno finta di niente ma noi europei in particolare se non prendiamo atto del cambiamento in corso continueremo a subire decisioni prese oltreoceano negli interessi di altri.

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