Svelati documenti che confermano la complicità degli USA nel massacro di 500.000 comunisti indonesiani


La National Security Archive dell'Università George Washington, ha reso pubblico ieri un totale di 39 documenti che rivelano come l'ambasciata nordamericana nella capitale indonesiana, Jakarta, avesse il monitoraggio completo della situazione tra il 1964 e il 1968 e abbia sostenuto il genocidio anti-comunista dell'esercito indonesiano che costò la vita a circa 500.000 membri del Partito Comunista indonesiano.

500 mila membri. Era tutto a conoscenza degli Stati Uniti, come rivela oggi anche il quotidiano inglese The Independent.

Questi documenti mostrano che i diplomatici statunitensi hanno riferito in telegrammi separati "massacri" e "omicidi indiscriminati" contro i sostenitori della PKI.

In un telegramma, datato 23 ottobre 1965, il consigliere del comandante della US Army Pacific discute come Washington su come dovrebbe rispondere "alla possibilità ragionevole che i militari indonesiani potessero chiedere aiuto contro i militanti del PKI".

In un altro telegramma, il primo segretario dell'ambasciata, Mary Vance Trent, scrive sull'arresto e l'esecuzione del Segretario del PKI e sulla "diffusa falsificazione di numerosi documenti, come presunti confessioni".

Human Rights Watch ha invitato i governi indonesiani e statunitensi a declassare tutti i documenti relativi ad "una delle peggiori atrocità del ventesimo secolo".

"Questi nuovi documenti rendono chiaro che i funzionari statunitensi avevano una conoscenza dettagliata dei massacri in Indonesia nel 1965 e nel 1966. La responsabilità per questi crimini terribili, incluso il ruolo del governo degli Stati Uniti, richiede la totale declassificazione di tutte le informazioni rilevanti", ha affermato il vice direttore HRW per l'Asia, Phelim Kine.

Suharto, allora capo dell'esercito e poi presidente del paese asiatico, ha ordinato il genocidio di centinaia di migliaia di sospetti comunisti responsabili del mancato colpo di stato militare (1965) nel quale furono uccisi sei generali e un tenente dell'esercito.

Il 30 settembre l'Indonesia ha commemorato il 52° anniversario di questa paranoia anticomunista che è aumentata soprattutto durante l'ultimo mese. Gli analisti sottolineano che l'esercito è dietro tutto, come strategia per guadagnare il potere politico prima delle elezioni presidenziali del 2019.

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