"L'Arabia Saudita e Israele sanno che non possono sconfiggere l'Iran e i suoi alleati senza la partecipazione attiva degli Stati Uniti". E' il monito lanciato da Philip Giraldi, ex funzionario della CIA in un articolo pubblicato ieri da AhTribune.
Nell'articolo, intitolato "Arabia Saudita e Israele, consapevoli che non possono rovesciare l'Iran, vogliono trascinare gli Stati Uniti verso una guerra irrefrenabile", Giraldi ha aggiunto che questi regimi devono creare una "minaccia" per avviare una serie di piccole azioni militari che sembrano "difensive" o "non controverse" per attirare Washington.
Un coinvolgimento militare degli Stati Uniti nella regione, tuttavia, giocherebbe contro gli interessi della Casa Bianca, sebbene "serva" agli obiettivi di Riyadh e del regime di Tel Aviv, prosegue nella sua analisi l'ex funzionario dell'intelligence degli Stati Uniti.
Giraldi ha anche avvertito che entrambi i regimi, in particolare Israele, dispongoni di lobby potenti a Washington, attraverso le quali possono spingere il Congresso degli Stati Uniti ad aumentare il ruolo del paese nordamericano nel progetto di Iranofobia.
Giraldi prevede che l'escalation della tensione iniziata in Libano, scatenata dalle dimissioni del primo ministro Saad Hariri imposte da Riad, hanno creato una "instabilità plausibile".
Allo stesso modo, ha aggiunto che il regime di Tel Aviv, che "è fortemente sostenuto dai sauditi" potrebbe utilizzare questa situazione per mettere il governo di Beirut contro Hezbollah, con il quale l'Iran condivide diverse posizioni su alcune questioni a livello regionale e internazionale.
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