Damasco: La presenza delle truppe USA in Siria è un atto di aggressione


"La presenza delle forze Usa o altra presenza militare in Siria senza il consenso del governo siriano è un'aggressione e una violazione della sovranità della Siria, oltre ad essere una flagrante violazione dei principi fondamentali delle Nazioni Unite". Lo si legge nel comunicato diffuso oggi dal Ministero degli Affari Esteri siriano.



Damasco ha criticato le dichiarazioni del segretario della Difesa USA, James Mattis, il quale, ieri, ha sostenuto che la cosiddetta coalizione guidata dagli Stati Uniti non lascerà la Siria finché non si stabiliranno nel paese arabo le "condizioni dei colloqui sulla fine del conflitto".

Il ministero degli Esteri siriano ha "categoricamente respinto" gli sforzi degli Stati Uniti di collegare i colloqui di pace con l'azione militare, richiedendo allo stesso tempo il "ritiro immediato e incondizionato delle forze USA" dal territorio siriano.



"Collegare la presenza degli Stati Uniti in Siria ad un processo di risoluzione è solo un pretesto e un tentativo di giustificare questa presenza (...) che più si prolungherà e più complicherà la crisi", ha ammonito una fonte del Ministero degli Esteri siriano, citata dall'agenzia siriana SANA.

Anche il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, ha criticato le dichiarazioni di Mattis, che aveva affermato che "la cosa giusta, secondo gli Stati Uniti, è un cambiamento di regime". Affermazione in totale contrasto con gli accordi di Ginevra.

La coalizione statunitense non ha ricevuto il permesso da parte di Damasco o delle Nazioni Unite (ONU) di operare sul suolo siriano. Il governo della Siria ha denunciato sistematicamente la presenza del personale militare nordamericano che ha ostacolato e impedito la lotta al terrorismo, sostenendo anche gli estremisti e generando un numero elevato di vittime civili.

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