"Quasi un'occupazione". La Russia condanna la presenza di truppe USA in Siria


La portavoce del ministero degli Esteri russo, María Zakharova ha dichiarato che il recente articolo del 'The Washington Post', il quale ha attribuito ad alcuni funzionari statunitensi i piani degli USA per mantenere la loro presenza militare in Siria dopo la sconfitta dell'ISIS.

Secondo queste informazioni, Washington cercherà di continuare a sostenere le milizie curde, le cosiddette 'Forze democratiche siriane' e di stabilire una "nuova autorità" nel nord della Siria, mentre gli Stati Uniti non ha basi legali per rimanere in Siria.



La portavoce sostiene che le truppe Usa sono lì senza l'approvazione del governo di Damasco e si comportano in maniera "che potrebbe essere definito come quella di una occupazione." Questi dipendono dal sostegno dei combattenti curdi, che aiutano garantire il loro controllo sul giacimento petrolifero Al Omar, nel governatorato di Deir Ezzor, il più grande del paese arabo, con una capacità produttiva di 75.000 barili di petrolio al giorno.

"La creazione di un ente locale non subordinato a Damasco è un modo per portare alla bancarotta il Paese", ha affermato la rappresentante diplomatica. Queste sono nate da gruppi controllati e sponsorizzati da Washington e non hanno l'approvazione della popolazione, ha spiegato Zakharova. Questo processo genera una "preoccupazione speciale" a Mosca.

La portavoce ha esortato gli Stati Uniti ad osservare incondizionatamente il principio chiave del rispetto dell'integrità territoriale della Siria ed a "farlo sia in teoria che in pratica".

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