Jerusalem Post: ISIS e Israele temporaneamente 'alleati' contro l'Iran


Il nuovo rapporto del 'Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center' sostiene che in un prossimo futuro, quando l'ISIS perderà tutte le sue roccaforti, Israele e questo gruppo terrorista potrebbero far convergere i loro interessi in Siria contro il nemico comune, ovvero l'Iran.

L'ISIS potrà "possibilmente cambiare i loro modelli di combattimento e tornerà alle tattiche della guerriglia e al terrorismo, dopo la fine della campagna contro il gruppo terroristico in Iraq e potrebbe effettuare attacchi 'mordi e fuggi' contro i veicoli iraniani che viaggiano sui corridoi terrestri", spiega nell'articolo il quotidiano israeliano 'The Jerusalem Post'.

Il quotidiano israeliano, pur volendo precisare che non c'è un'alleanza tra ISIS ed il regime israeliano, ritiene che dopo le dure sconfitte del gruppo terroristico, "la principale preoccupazione di Israele è la presenza dell'Iran in Siria ed i suoi tentativi di contrabbandare armi attraverso la Siria a Hezbollah in Libano", dunque, sia ISIS che Israele potrebbero prendere di mira gli stessi iraniani.

Secondo il rapporto, l'intervento dell'Iran in Siria "alimenta le fiamme delle ostilità dell'ISIS", che mantiene importanti capacità operative anche dopo il suo crollo.

Dopo aver ricordato gli attacchi terroristici rivendicati dall'ISIS contro il Parlamento iraniano e il mausoleo del fondatore della Repubblica islamica dell'Iran, Imam Khomeini (P) nel mese di giugno, la relazione valuta che "l'Iran e le milizie sotto il suo patrocinio lotteranno per fornire una risposta adeguata a questi tipi di sfide terroristiche ".

D'altro canto, nell'articolo avverte che "la presenza iraniana in Siria aumenta la possibilità di frizione con Israele e può innescare un'escalation (tra Teheran e Tel Aviv)".

Nelle ultime settimane, in concomitanza con la sconfitta dell'ISIS sia in Iraq e la Siria, le autorità israeliane hanno rafforzato le loro minacce contro le forze iraniane in Siria, accusandoli di cercare di creare le basi in prossimità del Golan più alto occupato e in questo modo "creare un nuovo fronte per sfidare Israele".

Il governo di Teheran, da parte sua, respinge tali speculazioni e ricorda di aver inviato consiglieri militari in Siria su richiesta del legittimo governo di Damasco per aiutarlo nella sua campagna anti-terrorismo.

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