Netanyau invia una lettera ad Assad e minaccia di attaccare la Siria


Il quotidiano statunitense 'The Wall Street Journal', citando fonti israeliane, ha rivelato, ieri, che la lettera del primo ministro del regime di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, è arrivata al presidente siriano Bashar al-Assad prima di sabato scorso, quando gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato una base militare nei pressi di Damasco,.

Nella lettera, Netanyahu avrebbe messoe nuovamente in guardia contro l'istituzione di basi militari iraniane nel territorio siriano. La fonte non ha fornito ulteriori dettagli sul contenuto della lettera.

Dopo lo scoppio del conflitto siriano nel 2011, gli attacchi aerei o dell'artiglieria dell'esercito israeliano contro le posizioni delle forze del governo siriano sono stati frequenti, l'ultimo ieri sera.

L'agenzia di stampa siriana SANA ha riferito, oggi, che i sistemi di difesa aerea dell'esercito siriano sono riusciti ad intercettare e distruggere tre dei missili israeliani sparati sul Centro di ricerca e informazione di Jamraya, una struttura di sicurezza situata nei pressi di Damasco.

Il governo siriano accusa il regime di Tel Aviv di attaccare le posizioni delle forze siriane per facilitare le azioni dei gruppi armati e terroristici e incoraggiarli a continuare nella lotta.

Teheran, da parte sua, ha sempre rifiutato di voler costruire basi militari in Siria e ricorda di aver inviato consiglieri militari in Siria su richiesta del legittimo governo di Damasco.

Gli sforzi anti-terrorismo dell'Iran in Siria sono accolti favorevolmente da altri paesi, come la Russia, che sottolinea "il ruolo costruttivo" dell'Iran nel paese arabo.

Intanto, ieri, l'ambasciatore israeliano negli USA, Rom Dermer ha reiterato la minaccia: "Se l'Iran non si ritira dalla Siria, allora le possibilità di uno scontro militare aumentano. Non voglio dirvi entro l'anno o il mese. Direi anche per la settimana", ha avvertito.

Secondo Dermer, Teheran è responsabile per l'aumento delle tensioni in Siria. "Perché più spingono, più dobbiamo rinforzare le nostre linee rosse, e c'è sempre la possibilità di un'escalation, anche quando le parti non vogliono un'escalation, perché non permetteremo all'Iran di stabilire quella presenza e stabilire un altro fronte terroristico contro Israele in Siria", ha aggiunto.

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