Guerra nello Yemen. Incredibilmente (?) Alfano scambia i carnefici per vittime


Guerra nello Yemen: protesta del ministro Alfano”.

Detta così – come dai titoli del GR RAI – potrebbe sembrare una, pur tardiva, condanna per una guerra che in mille giorni ha provocato decine di migliaia di morti, milioni di sfollati e la pressoché totale distruzione di uno dei paesi più poveri del mondo.
Ma il problema è che il ministro Alfano non protesta affatto contro l’Arabia saudita che (anche con bombe italiane) ha provocato questo gigantesco massacro, bensì, contro lo Yemen che ha tentato contrattaccare lanciando un missile contro l’Arabia saudita. Si badi bene: un solo missile, peraltro, finito in mare.


Questo il testo del comunicato della Farnesina del 19 dicembre 2017:

<<< Il Ministro Alfano condanna fermamente il nuovo lancio di un missile balistico dallo Yemen verso il territorio saudita, in direzione di Riad. “L’azione dei ribelli houthi costituisce una minaccia alla pace e alla stabilita’ regionali” - ha affermato il capo della diplomazia italiana - “e allontana le prospettive di una soluzione negoziata e inclusiva alla crisi che da piu’ di tre anni attanaglia lo Yemen.”
“E’ tempo che la spirale delle violenze alimentata da simili gesti di inutile sfida si fermi” – ha proseguito Alfano - “e che le parti in questa crisi decidano di tornare al tavolo del negoziato per trovare, attraverso il dialogo, quella soluzione pacifica che rappresenta l’unica possibilità per porre termine al conflitto e alle sofferenze della popolazione civile.”
“L’Italia ribadisce il suo sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite per una mediazione della crisi e l’avanzamento della causa della pace in Yemen e nella regione” ha infine concluso il titolare della Farnesina. >>


F.S.

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