Nella loro lettera indirizzata al premier Benyamin Netanyahu, al ministro della difesa Avigdor Lieberman, a quello dell'Istruzione Naftali Bennett e al capo di stato maggiore, generale Gadi Eizenkot, gli studenti del dodicesimo grado hanno scritto che la loro decisione di non arruolarsi nell'esercito è stata motivata da "un impegno per i valori della pace". Lo riporta il quotidiano israeliano 'Yedioth Ahronoth'.
A tal fine, gli studenti hanno criticato il cosiddetto muro di separazione (il Muro dell'apartheid), il blocco della Striscia di Gaza e gli insediamenti illegali nei territori occupati, che secondo loro "separano i palestinesi gli uni dagli altri in enclavi ed esclude la continuità territoriale."
Gli studenti hanno anche denunciato la "politica razzista" del regime israeliano attuato dal suo esercito che viola i diritti umani fondamentali dei palestinesi. "Pertanto, abbiamo deciso di non partecipare all'occupazione e all'oppressione della nazione palestinese, che ha diviso gli esseri umani in due campi antagonisti. Questa situazione "temporanea" è durata per 50 lunghi anni e non contribuiremo ad essa", hanno sottolineato.
I ragazzi chiedono anche ad altri studenti delle scuole superiori di unirsi a loro nel loro boicottaggio e di rifiutarsi di arruolarsi nell'esercito fino a quando l'occupazione della West Bank non sarà finita e hanno intenzione di scendere in strada per promuovere il loro appello e ottenere più sostegno.
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...
di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...
di Alessandro Orsini* C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...
Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa