La direzione è proprio quella giusta: dopo gli apprezzamenti di Freccero, le offese da il Manifesto


Vi avevamo parlato i giorni scorsi, con un certo orgoglio e una certa emozione, degli inaspettati quanto graditi apprezzamenti pubblici da parte di Carlo Freccero. Che l’AntiDiplomatico abbia davvero intrapreso la giusta direzione viene ora confermato anche dalle offese neanche troppo velate da parte del “foreign desk” de il Manifesto.



Ci segnalano diversi lettori un post Facebook del signor Simone Pieranni in data 12 gennaio, in cui il “foreign desk” tira in ballo direttamente il nostro sito. Nell’annunciare il perché il 4 marzo non adempierà al diritto-dovere costituzionale del voto e nell'esprimere la “speranza” che il suo giornale possa diventare un “laboratorio” di confronto tra due scelte “a sinistra del Pd” definite “del tutto legittime” – Potere al Popolo e Liberi e Uguali – il signor Pieranni ci tira in ballo con un'offesa neanche troopo velata. Vi riportiamo la sua frase nella sua interezza:

Ma, precisando che io non voterò né l'una né l'altra (non voterò punto) non resisto a pensare che in questi casi, incredibilmente, il manifesto non è "fates chifo, vergogna!" "non vi compro più" "servi di Soros!22" ecc. ma può essere un luogo di confronto. (sempre non preferiate l'antidiplomatico al che, accomodatevi pure...e ciao)



Sempre più lettori chiaramente preferiscono l’AntiDiplomatico e abbandonano il Manifesto per buona pace del signor Pieranni. E questo non solo perché mentre il Manifesto mentiva e tirava la volata agli “interventi umanitari” in Libia, Siria, Ucraina e ultimamente purtroppo anche contro il Venezuela, l’AntiDiplomatico ha denunciato e perseguito una battaglia contro la mistificazione atlantista in atto contro quei paesi. Battaglia che oggi viene premiata dalla realtà dei fatti, con tutti i castelli di carta di menzogne che stanno crollando uno ad uno.

Non solo questo. Molti lettori premiano l’AntiDiplomatico e abbandonano il Manifesto perché sanno che il nostro sito non sarà mai un “laboratorio”. A chi è responsabile della macelleria sociale attuale e oggi cerca una verginità elettorale per poi riconfluire nel PD alla prima poltrona da assegnare non c’è stato, non c’è e non ci sarà mai spazio. Per seguire Liberi e Uguali al PD, del resto, avete già Repubblica e appunto il Manifesto.


Alessandro Bianchi e Fabrizio Verde

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