Putin equipara l'ideologia comunista a quella cristiana e il corpo di Lenin ad una reliquia



Ha suscitato molto scalpore, più all'estero che in patria, l'affermazione del presidente russo Putin sulla 'somiglianza' tra comunismo e cristianesimo. La dichiarazione è stata fatta durante la registrazione del documentario "Valaam", di cui è stata proiettata un'anteprima sulla tv "Rossija 1". Il presidente ha sottolineato come "la fede ha sempre accompagnato i russi, permettendogli di diventare sempre più forti ogni volta che il Paese e il popolo hanno dovuto attraversare tempi duri". "Ci sono stati gli anni dell'ateismo militante [durante il bolscevismo sovietico] - ha detto Putin - in cui i sacerdoti sono stati sradicati, le chiese distrutte, ma allo stesso tempo è stata creata una nuova religione. L'ideologia comunista è molto simile al cristianesimo: infatti i valori di libertà, uguaglianza, fratellanza e giustizia sono simili. Tutto è scritto nella Sacra Scrittura, è già tutto lì. Lo sforzo di costruzione teorica del comunismo? E' una sublimazione, un'estrapolazione dal 'testo primitivo' rappresentato della Bibbia, non è stato inventato nulla di nuovo", ha aggiunto Putin.


Putin ha fatto un paragone tra l'atteggiamento di devozione che i comunisti rivolgono al proprio leader storico, Vladimir Ilic Ulianov detto Lenin, e quello di venerazione dei santi che è invece tipico del cristianesimo, e dell'ortodossia in particolare. "Lenin è stato messo in un mausoleo. In che modo ciò è diverso dal culto dei santi rivolto dai cristiani ortodossi, e in generale dai cristiani? Quando dicono che non esiste tale tradizione nel cristianesimo, beh, si veda ad esempio sul Monte Athos in Grecia; lì ci sono reliquie, e anche qui siamo in presenza di reliquie che sono oggetto di venerazione", ha detto il presidente.


Dopo che Lenin morì nel 1924 il suo corpo è stato imbalsamato e depositato in una teca, in un mausoleo che si trova sulla Piazza Rossa a Mosca, la stessa piazza su cui si trova il Cremlino, sede del Presidente russo.


Il dibattito sulla possibilità di dare ai resti di Lenin una sepoltura appropriata era iniziato già durante i primi giorni della 'Perestroika', il processo di rinnovamento voluto da Michail Gorbaciov negli anni '80 del Novecento, e che aprì le porte alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.


Le parole di Putin sono state musica per le orecchie dei membri del Partito Comunista russo. "Penso che queste parole chiariscano in modo inequivocabile ed efficace le questioni aperte circa il tema della collocazione del mausoleo sulla Piazza Rossa", ha detto il vice-presidente della Duma di Stato (il Parlamento russo) Ivan Melnikov.


Melnikov ha detto che però "i comunisti e tutte le forze patriottiche di sinistra della Russia sanno che, come il comunismo è vicino al cristianesimo, anche la forma attuale del capitalismo che regge la Russia è lontana dal cristianesimo".


Putin è candidato alle prossime elezioni presidenziali della Russia, che si terranno il 18 marzo. La dichiarazione è importante perché salda numerosi fronti su cui è impegnata attualmente l’amministrazione russa: se infatti Putin gode di un ampio vantaggio elettorale, attestato sul 70% a fronte del 7% delle intenzioni di voto assegnate al suo primo inseguitore, il comunista Grudinin, la sua dichiarazione tende invece a riappacificare il fronte interno, poiché sono ancora fervidi i dibattiti sull'eredità da attribuire all'"Ottobre rosso", di cui è caduto il centenario lo scorso novembre, tema che sembra ancora non aver trovato pace o una giusta sintesi, da quando lo sforzo di ricostruzione dell'identità russa, dopo il ventennio della dissoluzione gorbacioviana-eltsiniana, ha avuto come punto di riferimento l'”idea di patria”, di cui religione e storia fanno parte.


Giuseppe Dibello

Fonte dell'articolo: RT (https://www.rt.com/news/415883-putin-communist-ideology-christianity/)

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