Damasco non vuole nemmeno un dollaro statunitense, 'macchiato con il sangue dei siriani'


"Il governo siriano non ha bisogno neanche di un solo dollaro per la ricostruzione, perché i dollari USA sono macchiati con il sangue dei siriani", si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri siriano.

Inoltre, si sottolinea che gli Stati Uniti non sono invitati a contribuire alla creazione di pace in Siria perché, le loro politiche "solo generano distruzione e sofferenza", di conseguenza, la loro presenza è "illegale" e di una "flagrante violazione" della sovranità siriana e del diritto internazionale.

Con queste parole, il ministero degli Esteri siriano ha replicato alle dichiarazioni del segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, il quale ha affermato che il suo paese resterà in Siria al fine di mantenere la pressione sul governo di Damasco e garantire che l'ISIS non possa riemergere.

Damasco, che rifiuta completamente qualsiasi operazione degli Stati Uniti sul suo territorio, denuncia che l'amministrazione statunitense cerca di proteggere l'ISIS, un gruppo terroristico "creato dall'ex presidente Barack Obama".

L'obiettivo della Casa Bianca, prosegue il comunicato, non è mai stato quello di eliminare l'ISIS, un esempio si può vedere nella città di Raqqa (nord). Quindi, si fa riferimento alle Forze Democratiche Siriane (SDF), che, con il supporto di Washington, controllano la città, permettendo, persino, l'uscita dell'ISIS verso aree sicure.

Nel frattempo, l'esercito siriano continuerà le sue operazioni fino alla liberazione di ogni centimetro di territorio dai gruppi terroristici, "qualunque sia il loro nome", e continuerà ad agire con la stessa determinazione finché la Siria non sarà liberata da qualsiasi presenza straniera illegale, si sottolinea nel testo.

Riferendosi ai diversi round di colloqui per risolvere la crisi siriana, il ministero degli Esteri sottolinea che qualsiasi soluzione politica deve rispondere alle aspirazioni del popolo siriano e non alle agende o agli interessi stranieri che contraddicono la volontà dei siriani.

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