Basta bufale: "Smettiamola di parlare di crisi: parliamo di ineguaglianza."


di Francesco Erspamer*


La sinistra e gli antiliberisti in genere dovrebbe smetterla di definire la realtà e la società con le categorie imposte dal neocapitalismo e dai suoi media; perché a usare il linguaggio dell’avversario se ne assorbe l’ideologia e si diventa come lui. L’ideologia della crisi, per esempio: secondo la quale la ragione per cui si sta peggio è che l’economia non tira. Balle.


Il PIL del mondo continua a crescere e non c’è nessuna crisi per i ricchi e i benestanti: qualsiasi statistica dimostra che praticamente ovunque, dai paesi più sviluppati a quelli più poveri, la classe dirigente si è enormemente arricchita negli ultimi tre decenni, ossia dalla svolta liberista e globalista imposta da Reagan e Thatcher e diventata egemonica dopo il crollo dell’Unione Sovietica.





Mai nella Storia i benestanti e i loro portavoce e pretoriani hanno avuto tanto denaro e tanti privilegi. La crisi riguarda solo i lavoratori e le classi più deboli.


In sostanza essa non è altro che una scusa per giustificare lo stesso sfruttamento e la stessa oppressione che un tempo venivano fatti risalire alla scarsità di risorse, insufficienti per tutti. Oggi sarebbero ampiamente sufficienti per tutti e non lo sono solo perché una parte della popolazione vuole molto di più degli altri e pensa di meritarselo. Smettiamola di parlare di crisi: parliamo di ineguaglianza.


Perché negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Italia, le pensioni vengono tagliate, i servizi pubblici resi inefficienti, le infrastrutture lasciate in abbandono?


Per un solo motivo: perché i ricchi e le multinazionali non vogliono pagare tasse in proporzione ai loro profitti, come se per realizzarli non usassero risorse naturali e sociali che loro non hanno creato ma solo depredato. Smettiamola di parlare di crisi: parliamo di lotta di classe. Per la maggioranza della gente la crisi finirà, istantaneamente, quando in tutto il mondo ad andare in crisi fossero i miliardari e i milionari, quando venissero costretti a tornare persone normali, magari dieci o venti volte più abbienti del cittadino medio, non cento o mille volte di più – o un milione di volte, come Mark Zuckerberg a trent’anni, il mito di tanti italiani che si accontentano di sognare di diventare come lui piuttosto che impegnarsi un minimo per non sprofondare nella miseria maledicendo la crisi.


*Professore all'Harvard University. Post Facebook del 2 febbraio 2018

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa