Siria, Corbyn e Mélenchon contro l'attacco di USA, Francia e Regno Unito

In un’Europa drammaticamente allineata alla linea guerrafondaia del trio Trump, May, Macron, emergono alcuni leader politici che continuano a portare avanti alcuni concetti fondamentali come il rispetto del diritto internazionale e la salvaguardia della pace. Una circostanza non scontata visto il clima neomaccartista che si è venuto a creare sulle due sponde dell’oceano Atlantico.

Tra questi vi è sicuramente il laburista inglese Jeremy Corbyn. Lo storico esponente della sinistra britannica già prima dell’attacco quando iniziava a risuonare l’eco dei primi tamburi di guerra aveva ammonito le potenze occidentali dal non compiere atti unilaterali e contrari al diritto internazionale, oltre che al buon senso.

Corbyn ha evidenziato che «le bombe non salveranno vite o porteranno la pace». Per poi denunciare un atto «legalmente discutibile che rischia di aggravare ulteriormente, come ha ammesso il segretario alla difesa Usa James Mattis, un conflitto già devastante e, quindi, non rende più verosimile la responsabilità reale per i crimini di guerra e l'uso di armi chimiche.

La Gran Bretagna dovrebbe svolgere un ruolo di guida per ottenere un cessate il fuoco nel conflitto e non prendere istruzioni da Washington, mettendo in pericolo il personale militare britannico.

Theresa May avrebbe dovuto chiedere l'approvazione parlamentare, non seguire Donald Trump. Il governo dovrebbe fare tutto il possibile per spingere la Russia e gli Stati Uniti ad accettare un'indagine indipendente condotta dall'ONU sull'orribile attacco di armi chimiche dello scorso fine settimana, in modo che i responsabili possano essere ritenuti responsabili».

Dalla Francia il leader de ‘La France Insoumise’ Jean-Luc Mélenchon, afferma che «gli attacchi contro la Siria sono fatti senza prove, senza mandato dell’ONU e contro di essa, senza accordo europeo e senza voto del Parlamento francese. E senza alcuna prospettiva politica in Siria. Si tratta di un’avventura di vendetta nord-americana, un’escalation irresponsabile. La Francia merita di meglio che questo ruolo. Dev’essere la forza dell’ordine internazionale e della pace».

Mentre Macron ha decisamente imboccato la strada del neocolonialismo.

Nella serata di sabato altra dura presa di posizione di Melenchon contro l'attacco "senza prove e senza mandato Onu"

Si accoda alla condanna del raid Pablo Iglesias: «L’attacco di Trump e dei suoi alleati ignora l’ONU e calpesta la legalità internazionale. Si produce proprio quando gli ispettori internazionali si apprestano a investigare sull’uso di armi chimiche. Cosa pensa il nostro governo? Ci vogliono raccontare che Trump cerca la pace? No alla guerra».

Di «attacco illegale e criminale contro la Siria da parte degli Stati Uniti e dei suoi vassalli» parla l’europarlamentare iberico Javier Couso, sempre in prima fila nella difesa dei paesi finite nel mirino dell’imperialismo. «Senza prove, senza aspettare l’investigazione dell’OPCW e sulla base delle menzogne dei gruppi terroristici. Infame la dichiarazione di comprensione del governo spagnolo di fronte a un’aggressione unilaterale e illegittima».

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