Due giorni dopo l'intervento militare di Stati Uniti, Regno Unito e la Francia in Siria, l'opinione pubblica mondiale continua a respingere l'aggressione di Washington e dei suoi alleati.

In Iraq, migliaia di persone chiamate dal leader sciita Muqtada al-Sadr si sono radunate nella capitale, Baghdad, dove hanno bruciato la bandiera americana.

Nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania gli organizzatori delle manifestazione in solidarietà con i siriani, hanno affermato che una delle ragioni per le quali Washington ha attaccato il paese arabo, ovvero l'inimicizia di Damasco con il regime israeliano e il suo sostegno per i palestinesi.



Centinaia di persone hanno marciato a Cipro e ha chiesto la chiusura di una base militare del Regno Unito nel loro paese, dove quattro aerei da combattimento britannici sono decollati per partecipare all'operazione militare in Siria.




Negli Stati Uniti, ci sono state manifestazioni a Los Angeles e San Francisco. I partecipanti hanno espresso la loro preoccupazione per la possibilità dell'inizio di un'altra guerra in Medio Oriente.



Altre manifestazioni di protesta hanno avuto luogo in Argentina, Grecia e Germania


Grecia, Argentina


Germania