L'Antisemitismo degli ariani sionisti


Fronte Palestina


Stridono le immagini dello star system diplomatico a stelle strisce, ariano come da photo oportunity, che si autocompiace della trasformazione del Consolato USA di Gerusalemme in “ambasciata”, in contrapposizione al fiume di sangue versato da chi vi si oppone nella carneficina presso il Muro di cinta del lager di Gaza. Una carneficina che, senza vittime tra i sionisti, ha ribadito che il solo ribellarsi, è punibile con una rappresaglia in stile nazista.

Un ribaltamento storico di vicende passate, dove un sedicente popolo eletto, costituito in maggioranza da ariani colonialisti occidentali, approdati in Palestina a stabilire la testa di ponte della penetrazione imperialista, procede alla pulizia etnica del popolo arabo-palestinese, semita per definizione.

Segregando chi non è "scappato", in un brutale sistema di Apartheid, imprigionando i profughi in bantustan amministrati dai quislings di turno o, peggio ancora, rinchiusi nella più grande prigione a cielo aperto contemporanea: la Striscia di Gaza. Con plotoni di esecuzione che fanno il tiro al bersaglio, tra una risata e l’altra, contro chiunque si avvicina al Muro di cinta del campo di concentramento.

Lo spostamento dell’ambasciata rappresenta un passaggio propagandistico fortemente voluto dall’apparato militare-industriale statunitense a trazione sionista, per cercare di riaffermare “chi” comanda nell’area mediorientale ed in particolare in Palestina. In un momento in cui si fa sempre più evidente il declino politico e diplomatico di tale sezione del capitalismo internazionale.

Una giornata che verrà ricordata nella storia a venire come un’infamia imperialista, applaudita da qualche scroccone diplomatico, sempre pronto a sgomitare per riempirsi il piatto al previsto party post-inaugurazione.

Un’infamia bagnata dalle lacrime di coccodrillo versate da un circo mediatico sottomesso alle ricche lobbies sioniste che, anche in Italia, ha fatto letteralmente scomparire le importanti manifestazioni di piazza che, sabato scorso, da Roma a Milano, riempite di migliaia di persone in solidarietà con i palestinesi e contro l’espropriazione della capitale di Palestina, Gerusalemme.


In questo giorno di lutto e di rabbia vogliamo anche cogliere l’occasione per denunciare nuovamente il collaborazionismo dell’Autorità Nazionale Palestinese che, capeggiata dal suo decaduto presidente, debole e corrotto, continua a tradire i palestinesi stessi mantenendo tuttora attivi i famigerati coordinamenti di sicurezza con l’Occupazione colonialista. Vero e proprio asset strategico di prevenzione e contenimento della guerriglia anticolonialista. Rappresentante solo di una classe politica (palestinese) compradora e neosionista, non differente dalle petromonarchie arabe che, disperatamente, cercano di salvarsi dal naufragio, saltando sul carro (armato) dell’imperialismo ritenuto “vincente”.


In fondo, quella dello spostamento dell’ambasciata USA, una ben confezionata e sanguinosa pantomima che, però, assomiglia all’orchestrina antipanico che continua a suonare mentre il transatlantico dell’imperialismo occidentale, andato a sbattere contro l’iceberg mediorientale, affonda…

Quando arriverà il momento, non piangeremo la scomparsa degli ariani sionisti: festeggeremo!

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa