Chi minaccia chi? Ancora manovre militari NATO ai confini russi

Prendono avvio in Lituania e si svolgeranno principalmente nel bacino del mar Baltico, in contemporanea, due grosse manovre militari che coinvolgeranno, complessivamente, forze di 22 paesi. Secondo il Ministero della difesa lituano, le manovre annuali della NATO “Baltops”, che andranno avanti per due settimane, interessano cinquemila soldati di 14 paesi membri dell'Alleanza atlantica, oltre alla Svezia, sessanta tra elicotteri e aerei, 42 vascelli e un sommergibile. Nello stesso periodo, si svolgeranno le esercitazioni “Fulmine di Perkunas” (nella mitologia lituana, Perkunas è il dio della tempesta) con la partecipazione di circa novemila uomini, per la maggior parte delle forze armate lituane.

Ma queste due esercitazioni non sono che l'anticipo – d'altronde, negli ultimi anni le manovre NATO a diretto contatto con le frontiere occidentali russe si tengono praticamente senza soluzione di continuità, una dietro l'altra, o addirittura in contemporanea, dal Baltico al mar Nero – di altre due manovre su larga scala che, in giugno, avranno come teatro l'area baltica. A “Solid cobalt” è prevista la partecipazione di 18.000 uomini e, per le manovre annuali “Saber Strike 18”, che cominciano il 3 giugno, con un forte contingente USA e che simulano l'invasione dell'area di Kaliningrad, già alcune settimane fa erano sbarcati al porto belga di Antwerpen ulteriori mezzi corazzati statunitensi, oltre al trasferimento di forze e mezzi dalla Germania in Polonia e Paesi baltici.

Le “Saber Strike 18”, in Polonia e Paesi baltici, vedranno impegnati per oltre un mese poco meno di ventimila soldati, appoggiati da oltre cinquemila mezzi, provenienti da 19 paesi NATO. Lo scorso 26 maggio Junge Welt aveva dato notizia del transito, attraverso la Germania, dei mezzi giunti ad Antwerpen, tra cui anche quelli che, nel quadro dell'operazione “Atlantic Resolve”, al confine con la Russia, devono dare il cambio, ogni nove mesi, al personale dei quattro battaglioni interforze (vi prendono parte anche militari italiani) stanziati in Polonia e nei tre Paesi baltici.

E' in questo quadro di accerchiamento dei confini russi che, inoltre, il prossimo ottobre, sono in programma le manovre NATO “Trident Juncture 2018” in Norvegia che, per dimensioni e a detta dello stesso Stato maggiore dei marines USA, sembrano dover essere le più estese degli ultimi trent'anni, con la partecipazione di oltre 40.000 uomini e a cui la Russia dovrebbe rispondere con esercitazioni di equivalente portata ai propri confini occidentali “Vostok-2018”.

Difficile sottovalutare le preoccupazioni di Mosca per la vastità e la continuità temporale con cui le forze della NATO si addensano alle frontiere russe. Secondo il comandante della regione militare occidentale russa, generale Andrej Kartapolov "solo quest'anno nei paesi NATO si sono svolte oltre 100 esercitazioni a vari livelli, cui hanno partecipato più di 60.000 militari: il 20% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, allorché Russia e Bielorussia avevano condotto le esercitazioni strategiche congiunte Zapad-2017".

Che l'area del Baltico, e in particolare la regione di Kaliningrad, sia da tempo nelle mire USA e NATO, lo testimonia proprio il fatto che le manovre militari nella regione, a ridosso della base di Klaip?da, hanno ormai assunto un carattere permanente e che, tra un'esercitazione e l'altra, si intensificano gli avvicinamenti aerei e navali. Nei giorni scorsi, l'ennesimo drone USA RQ-4B “Global Hawk” è stato individuato durante un volo di circa dodici ore sopra l'area di Kaliningrad e le regioni di Leningrado e Pskov. E, ancora una volta, in base al numero di serie (10-2043), è stato possibile stabilire che l'apparecchio è di stanza nella base di Sigonella, ricordandoci una volta di più come il territorio italiano serva da base di partenza per le avventure USA e NATO in mezzo mondo. Nelle stesse ore in cui il drone sorvolava i confini russi, attraversando lo spazio aereo di Lituania, Estonia e Lettonia, veniva individuato anche l'aereo spia USA RC-135V “TOKEN42” che, sorvolando lo spazio aereo polacco, percorreva i confini della regione di Kaliningrad. Così che, scrive Politonline, solo nella scorsa settimana, velivoli-spia si sono avvicinati almeno 14 volte agli spazi aerei russi.

Ma, si sa, è il Cremlino che “mette in pericolo la stabilità mondiale” ed è la Russia che, come ripetono a Bruxelles contrabbandando per geografia le proprie elucubrazioni ideologiche, “si è avvicinata pericolosamente ai confini orientali della NATO”.

Fabrizio Poggi

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