Come riportato oggi il quotidiano siriano Al-Watan, le cosiddette forze democratiche siriane, FDS e gli Stati Uniti hanno rallentato improvvisamente le loro operazioni sulle rive orientali del fiume Eufrate contro il gruppo terroristico ISIS (Daesh, in arabo) e gli hanno permesso di attraversare la zone occidentali di questo fiume, dove si trovano le forze siriane.
Le fonti citate dal quotidiano - che sono affiliati a gruppi armati che combattono contro il governo siriano guidato da Bashar al-Assad- riferiscono che i membri del Daesh sono nelle zone vicine posizioni delle forze siriane.
Infatti, nelle prime ore di questa mattina l'ISIS ha lanciato diversi attacchi contro obiettivi siriani sia ad Al-Bukamal (sud-est della Siria) e di altre zone a sud della città di Al-Mayadeen.
Queste fonti indicano anche che l'attacco di domenica scorsa contro le forze irachene delle unità mobilitazione popolare (Al-Hashad Al-Shabi, in arabo) nella zona di confine tra Iraq e Siria, che a quanto pare è stato fatto dalla cosiddetta anti-coalizione ISIS o dal regime israeliano - mirava a indebolire le forze filo-governative siriane posizionate lì e quindi a facilitare un eventuale attacco da parte dell'ISIS.
Le zone nell'est della Siria si sono trasformate in campi di battaglia in cui le FDS e l'esercito siriano stanno combattendo in una specie di corsa contro il tempo per sconfiggere definitivamente l'ISIS e recuperare le poche aree che i terroristi occupano.
Tuttavia, in diverse occasioni gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato attacchi contro le forze siriane e hanno ostacolato le loro operazioni antiterroristiche, qualcosa di cui ha beneficiato l'ISIS e attraverso il quale è riuscito a mantenere il controllo delle aree che ancora occupa.
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