La Siria denuncia alle Nazioni Unite "l'infame aggressione" da parte della coalizione statunitense


Il ministero degli Esteri siriano ha inviato, ieri, due lettere separate alle Nazioni Unite (ONU) e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) per denunciare l'offensiva aerea recente delal sedicente coalizione anti-ISIS (Daesh, in arabo), guidata da Washington, nella provincia orientale di Deir Ezzor, che ha provocato la morte di circa 30 civili siriani.

"Non ci sono scuse per questa aggressione scandalosa e nessuna scusa che possa giustificare il massacro perpetrato dalla coalizione, perché la geografia della regione è molto conosciuta", recita la nota del Ministero del siriano degli Esteri, citato dall'agenzia di stampa ufficiale siriana SANA.

Il dicastero siriano ha sottolineato che l'obiettivo di questi attacchi è di punire la popolazione civile che ha ignorato gli ordini delle sedicenti 'forze democratiche siriane', sostenuto dagli Stati Uniti.

Secondo il documento della diplomazia siriana, "l'illegittima coalizione " non è riuscita nella sua offensiva contro i terroristi, al contrario, ha ucciso "siriani innocenti" e distrutto infrastrutture lungo la valle del fiume Eufrate, che si trova nella provincia di Deir Ezzor, inclusi ponti, scuole e sottostazioni elettriche.

"La Siria rinnova l'invito ad alcuni paesi membri della coalizione che hanno ancora il minimo senso umano di recedere immediatamente da questa alleanza illegale e di non consentire a Washington, Parigi e Londra di continuare a ingannare l'opinione pubblica e la comunità internazionale", aggiunge la nota

Damasco ha anche chiesto alle Nazioni Unite di svolgere un ruolo imparziale nel mantenimento della pace e della sicurezza in questo paese arabo e non cadere nel baratro della politica occidentale degli Stati Uniti e di Israele.

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