Federico Caffè, l' "ottusità della tecnocrazia europea" e la chiusura delle frontiere

Dal pezzo "L'ipocrisia e il libero scambio" di Federico Caffè tratto da "Scritti Quotidiani".





Molto interessante e corretta la visione dove si giustifica la necessità della chiusura delle frontiere (intesa come imposizione di dazi) quando si tratta di difendersi da "insidiose forme di dumping" e dallo sfruttamento abnorme dei lavoratori sui quali ricade l'onere della competitività (ogni riferimento a quello che è avvenuto DOPO non è causale: pacchetto Treu, Legge Biagi, Voucher fino ad arrivare al mortale Job Act).


E poi se per dover affermare questo sei costretto ad aggrapparti a Trump nella speranza che disintegri l'UE dominata dalla Germania, è perché sei diventato fascista, sovranista, nazionalista..? Evidentemente lo era anche il cattolicissimo Federico Caffè.

Comunque speriamo oggi che Putin e Trump decretino la morte del IV Reich di Bruxelles anche se il costo umano pagato a causa di questa folle ubriacatura ventennale non potrà mai essere risarcito come ben diceva Caffè.


Giuseppe Masala

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