La Russia punta a rafforzare la «cooperazione strategica» con la Cina

La Russia sembra muoversi proprio nella direzione da cui Donald Trump ha l’intenzione di distoglierla. Ossia muove verso la Cina. Gli Stati Uniti sono coscienti del fatto che non possono permettersi di affrontare sia Mosca che Pechino. Già ai tempi di Nixon fu così, con l’allora presidente statunitense che aprì alla Cina maoista in funzione antisovietica.

Come dicevamo, invece, Mosca ha palesato l’intenzione di rafforzare la cooperazione con il gigante asiatico. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha infatti indicato quanto sia interessata la Russia a rafforzare la «cooperazione strategica» con la Cina.

Lavrov, in occasione di un incontro con il suo omologo cinese Wang Yi, tenuto a margine di una riunione dei ministri degli Esteri Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN, secondo il suo acronimo in inglese) a Singapore, ha sottolineato il bisogno di «rafforzare in tutti i modi il coordinamento in materia di politica estera».

Una notizia che sicuramente non sarà vista di buon occhio in quel di Washington, visto che Russia e Cina condividono la stessa posizione e si oppongono agli Stati Uniti, riguardo a molte crisi nel mondo, come mostrano il caso nordcoreano e il conflitto siriano. A questo proposito, denunciano attivamente Washington per aver alterato la pace mondiale con le sue politiche imperialiste e guerrafondaie.

Entrambi i paesi sottolineano come le minacce statunitensi non abbiano impedito il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Cina e Russia.

Infine, un rapporto apparso nel mese di giugno sul portale statunitense The Hill, mostra come la politica di Donald Trump stia accelerando la scomparsa dell’antica influenza statunitense in varie parti del mondo, mentre al contempo Cina e Russia risultano in costante ascesa.

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