Attentato a Maduro, l'oligarchia fascista venezuelana tenta il colpo di Stato. Rivendicazione di un gruppo paramilitare



di Clara Statello

La sempre più disperata opposizione sceglie la via cilena e fa le prove generali del colpo di Stato. Ieri, alle 17.41 alcuni droni carichi di esplosivo, sono stati abbattuti da francotiratori dell'esercito bolivariano. Bersaglio: il legittimo presidente Nicolas Maduro, acclamato alle ultime elezioni presidenziali dell scorso maggio, mentre teneva un discorso in occasione delle celebrazioni per l'81° anniversario dalla fondazione della Guardia Nacional Bolivariana, a Caracas. L'attentato ha causato otto feriti tra i cadetti della scuola militare.

Un episodio rivendicato da un gruppo paramilitare chiamato Frente Nacional Soldados de Franela, denominato Operazione Fenix, prova generale per la presa del potere, da come si evince sul blog del gruppo eversivo. Un episodio che ricorda in maniera inquietante il tanquetazo chileno, il tentativo di golpe contro il legittimo governo Allende, che precedette il bombardamento della Moneda. Anche quello venne rivendicato da un gruppo di "ribelli liberatori della Patria", i famigerati fascisti di Patria y Libertad. Ricordiamo la libertà che rivendicavano: quella dei bianchi di opprimere "indios y mestizos", quella dei ricchi di sfruttare i poveri, delle imprese straniere di saccheggiare le risorse nazionali e delle forze armate traditrici di torturare, seviziare e uccidere civili e oppositori politici.

Si definiscono ribelli per la libertà e la costituzione, i soldati di flanella. Chiedono la pace in mimetica e con le facce coperte, chiedono il rispetto della Costituzione ma tentano di uccidere il presidente legittimo del Paese, chiedono la democrazia ma chiamano il popolo a prendere le strade per sostenere dei fantomatici "militares costitucionales" e portare al potere leader politici e civili non ben definiti. Chiedono di rompere i vincoli di dipendenza e sottomissione a stati stranieri, ma invocano il ripristino dell'Assemblea Nazionale, che era diventata il comitato di affari delle oligarchie vicine a Washington e Bogotà. Chiedono una Junta per un governo di transizione, per ripristinare con la forza l'ordine costituzionale.




Un copione già visto nel recente passato dell'America Latina, che ancora grida giustizia per i crimini commessi dalle varie junte di transizione, arrivate al potere dopo tentativi maldestri di destabilizzazione e "rivoluzione dei ricchi", come ci insegna la storia del Cile.


Non sorprende per nulla che Maduro denunci il coinvolgimento della Colombia, avamposto della Nato in America Latina, in questo tentativo di colpo di Stato, che pretende cancellare gli ultimi venti anni di vittorie e conquiste dei popoli della Nuestra America. Dichiara infatti il Presidente che le indagini puntano alla destra e all'estrema-destra venezuelana e colombiana, legate alle oligarchie, e "che il nome di Manuel Santos sta dietro questo attentato".

Intanto si muove la solidarietà al Presidente Maduro e al Venezuela Bolivariano, che arriva non solo dai leader progressisti del continente latino americano, come Daniel Ortega, Evo Morales, Raul Castro, Manuel Diaz- Canel, Manuel Zelaya, Salvador Sanchez, ma anche da tutti i movimenti di sinistra e rivoluzionari, come il Frente Farabundo Martì e il Frente Patriotico Manuel Rodriguez, dal Messico, all'Ecuador, al Chile, la storia non si ferma!

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