La Danimarca pensa a un referendum sulla scia della Brexit



Contropiano

“La Danimarca potrebbe negoziare concessioni simili a quelle della Gran Bretagna”. A dichiararlo è Kristian Thulesen Dahl, leader del Dpp, (Partito Popolare Danese, nato nel 1995 dalla scissione dal Partito del Progresso) e secondo partito politico del paese con il 21,1% dei voti. Il Dpp non fa parte del governo di centro-destra nato dalla coalizione tra conservatori e liberali del primo ministro Lars Lokke Rasmussen. “Ci sono molte opportunità per la Danimarca“, ha detto Dahl ai giornalisti. “Un’opzione sarebbe una relazione più fluida con l’UE, che rispecchierebbe il modello inglese“.

Il leader del partito nazionalista danese vorrebbe far votare un referendum su eventuali maggiori concessioni di sovranità alla Danimarca senza dover passare attraverso il processo di uscita effettiva dall’Unione Europea.
Il Dpp è una formazione nazionalista ostile all’immigrazione, alla globalizzazione liberista e contraria all’UE, anche se fino ad oggi non sembra intenzionato a proporre un referendum per l’uscita dall’Unione Europea (in questo molto simile a M5S e Lega).

Contraria all’Unione Europea, così come alla Nato, è anche la EL-Lista Unitaria, una coalizione di partiti e movimenti della sinistra alternativa e marxista che ha ottenuto il 7,8% dei voti e 14 parlamentari (il doppio del Pps europeista e di sinistra) alle ultime elezioni del 2015.

La Danimarca ha tenuto diversi referendum sulle questioni europee, votando a favore dell’adesione all’UE nel 1972 ma contro l’adesione all’euro nel 2000 con il 53,2% contrari all’ingresso nell’Eurozona.
Il 3 dicembre del 2015, in Danimarca si è svolto un referendum per estendere la sicurezza interna alla cooperazione con l’Unione Europea (sostanzialmente la giurisdizione della EuroGendFor, la Gendarmeria Europea, ndr), ma la popolazione ha bocciato anche questa opzione intrusiva della Ue con il 53,1% dei voti contrari, praticamente la stessa percentuale che respinse l’ingresso nell’euro.

Ai sensi dell’articolo 20 della Costituzione danese, tutte le leggi che comportano limitazioni alla sovranità nazionale devono essere approvate dal Parlamento con la maggioranza qualificata dei cinque sesti dei parlamentari; qualora legge di tal tipo non raggiunga la maggioranza necessaria e il governo continui a sostenerla, deve essere indetto un referendum.

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