USA, Tulsi Gabbard in ascesa e sostenuta da Sanders. L'establishment liberal e guerrafondaio del Partito Democratico la contesta

Contrastare la guerra infinita. L’estremismo terrorista, il rovesciamento di paesi sovrani, ma non allineati, attraverso quest’ultimo a fini geopolitici. Provare a fermare la devastazione portata da conflitti che provocano lutti, miseria, sradicamento di popolazioni costrette ad abbandonare i luoghi di nascita e vita per sfuggire a morte certa.

L’azione dell’esponente democratica statunitense, Tulsi Gabbard, si è sempre sviluppata in tal senso. Tant’è che la sua figura è in grande ascesa in seno al partito, tra i militanti, e può godere anche del sostegno del vecchio senatore socialista Bernie Sanders.

Chi invece l’avversa, come informa il quotidiano britannico The Guardian, è l’establishment del partito. L’ala liberal e clintoniana. Insomma chi vorrebbe continuare con le vecchie politiche guerrafondaie portate avanti senza soluzione di continuità da tutte le amministrazioni statunitensi. Compresa quella del premio Nobel Obama. In perfetta continuità con i neoconservatori.

Tra le ‘colpe’ imperdonabili di Tulsi Gabbard, a dire dei guerrafondai liberal, vi sarebbe l’essersi espressa contro la guerra in Siria. Addirittura ha avuto l’ardire di condannare il sostegno offerto dagli USA ai terroristi che hanno provato a rovesciare il governo di Bashar al Assad.

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