Abstract
Prima e dopo l’elezione di Trump assistiamo ad un duro scontro interno alla classe dominante Usa. È fallito, a quasi 30 anni dalla fine dell’Urss, il “progetto americano per il nuovo secolo” di essere la superpotenza incontrastata nel mondo (unipolarismo). La straordinaria ascesa della Cina, la riorganizzazione della Russia sotto la direzione di Putin, l’emergere di nuovi soggetti sulla scena mondiale ne determinano il fallimento. Trump cambia linea, non per accettare però un mondo veramente multipolare, ma nel tentativo di affermare su una base più solida il primato americano. Non smantella, ma rafforza il complesso militar-industriale (aumenta la spesa per il 2019), né il sistema di basi e di alleanze militari sotto stretto controllo USA, in primis la NATO.
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...
di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...
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