"Non siamo uno stato vassallo". L'India sfida le sanzioni Usa nell'acquisto degli S-400 russi


"L'India non è intimorita dalle minacce statunitensi di sanzioni per l'acquisto dei sistemi missilistici S-400 russi. Seguiamo una politica indipendente". Lo ha dichiarato uno dei vertici dell'esercito indiano, aggiungendo che il suo paese agisce in base a ciò che è "strategicamente importante".

Il generale Bipin Rawat ha affermato che il suo paese non è uno stato vassallo e ha tutto il diritto di procedere con l'acquisto da 5,4 miliardi di dollari dei cinque sistemi missilistici di superficie dalla Russia. Parlando alla conferenza commemorativa inaugurale del Generale K V Krishna Rao nella capitale indiana, Nuova Delhi, ha dichiarato: "Quando i russi hanno chiesto delle sanzioni americane, la mia risposta è stata: 'sì, prendiamo atto che ci potrebbero essere sanzioni, ma seguiamo una politica indipendente', ha dichiarato il generale di ritorno da una visita di sei giorni in Russia, durante la quale ha incontrato una serie di alti ufficiali delle forze armate di Mosca.

Il contratto è stato firmato dal presidente russo Vladimir Putin e dal primo ministro indiano Narendra Modi venerdì scorso. L'India ha firmato l'accordo nonostante gli Stati Uniti abbiano amomnito che qualsiasi paese che commercia con i settori della difesa e dell'intelligence della Russia verrebbe automaticamente colpito con le sanzioni previste dalla legge antiterrorismo statunitense (CAATS). Il generale Rawat ha poi dichiarato ai giornalisti che "non c'è nessuna prospettiva in vista che la cooperazione con il vostro paese possa interrompersi", aggiungendo che la strada da seguire è considerare ciò che è "strategicamente importante per i nostri interessi".

Anzi, il generale ha concluso indicando come l'India stia "guardando avanti" all'acquisizione di più tecnologia dalla Russia, in particolare gli elicotteri Kamov.

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