Mattis ordina che siano pronti, in un anno, l'80% degli aerei da combattimento degli Stati Uniti


In un memorandum del 17 settembre scorso per l'Air Force e la US Navy, Mattis ha riconosciuto che "vincoli di bilancio e le carenze nelle squadre aviazione nella piena forza" ha portato ad una situazione di "prestazione sistemica bassa, sovracapitalizzazione e capacità non realizzate" nelle flotte da combattimento, ha riportato il portale di notizie 'Defense News', ieri.

Gli aerei F-35, F-22, F-16 e F-18 sono attualmente in cattive condizioni per volare. L'anno scorso, meno della metà degli F-22 Raptors della US Air Force e della Marina erano in grado di condurre missioni.

L'Ufficio di contabilità degli Stati Uniti ha avvertito nel 2016 in un rapporto sulla preparazione di 12 aeromobili Air Force con problemi aerei risalenti al 2011. La contabilità ha scoperto che la disponibilità complessiva di metà dell'aeromobile è diminuita durante quel periodo, mentre 9 dei 12 non hanno raggiunto gli obiettivi di disponibilità in 20.

Nel suo documento, Mattis osserva inoltre che, anche con l'approvazione della più grande spesa di spesa militare della storia, non vi è alcuna garanzia che Washington sarà in grado di risolvere i suoi problemi.

Il segretario incolpa anche il Congresso per la mancanza di preparazione militare, anche se Washington spende di più sul suo esercito rispetto ai sette paesi che spendono di più, dopo gli Stati Uniti.

Indicando l'industria dell'aviazione commerciale come fonte di ispirazione, Mattis chiede che i costi operativi e di manutenzione della flotta vengano ridotti nel corso del prossimo anno.

Nel frattempo, il Pentagono ha ancora in programma di schierare l'F-35 come principale aereo da combattimento di tutte le sue branche militari, il che costerà al contribuente statunitense 350 miliardi di dollari.

Nonostante le enormi spese, l'US Air Force affronta le conseguenze nelle missioni estese, secondo un recente studio del think tank Rand Corporation.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa