"Riad attacca di proposito i siti di produzione alimentare nello Yemen"


La denuncia proviene da un report realizzato dalla World Peace Foundation, affiliata alla Fletcher School di Diritto e Diplomazia dell'Università di Tufts, dove si documenta, con prove evidenti, come l'Arabia Saudita e i suoi alleati, in particolare gli Emirati Arabi Uniti (EAU), puntano, di proposito, ai siti di produzione e distribuzione del cibo nelle aree controllate dal movimento popolare yemenita Ansarollah.

"Se si considera il danno alle risorse dei produttori alimentari (agricoltori, pastori e pescatori), insieme alla pratica di indirizzo della lavorazione, lo stoccaggio e il trasporto di cibo nelle aree urbane, come una guerra economica in generale, c'è una solida prova che la strategia della coalizione mira a distruggere la produzione e la distribuzione di cibo nelle aree sotto controllo (di Ansarollah a Sana", secondo il rapporto.

Lo scorso maggio il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), avvertì che ricorrere a tali metodi nella guerra per far sì che il popolo yemenita sia affamato costituisce "un crimine di guerra".

Secondo il rapporto, i campi agricoli erano l'obiettivo principale degli attacchi sauditi. Inoltre, indica che Tihama, una pianura costiera che si trova vicino al Mar Rosso, ha perso metà dei terreni agricoli nel 2017 a causa di attacchi aerei dell'Arabia Saudita e dei suoi alleati e, di conseguenza, del 43% dei suoi abitanti soffrono la fame ogni giorno.

"Lo Yemen rappresenta una sfida particolarmente difficile per gli Stati Uniti e il Regno Unito, alleati chiave dell'Arabia Saudita (...) e sostenitori di una guerra che viola sistematicamente (...) il diritto internazionale, distrugge l'economia nazionale e crea scompiglio nella popolazione civile", secondo lo studio della World Peace Foundation.

Il rapporto intitolato "Strategie di coalizione nella guerra in Yemen" si basa su ricerche condotte per anni sui bombardamenti sauditi nel paese arabo ed è stato pubblicato la scorsa settimana.

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