Conte: sanzioni contro la Russia «fini a se stesse», danneggiano le imprese italiane

Le sanzioni imposte alla Russia sono «fini a se stesse» e danneggiano le imprese italiane. Inoltre Mosca è e resta un attore fondamentale nella risoluzione degli scenari di crisi internazionale.

Questo è quanto affermato non da un pericoloso filorusso, ma dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del prossimo 18 di ottobre, informa l’agenzia di stampa Reuters.

«Le sanzioni fini a se stesse non fanno che danneggiare le nostre imprese, che invece questo governo intende tutelare, e la stessa società civile russa», ha dichiarato il presidente che al contempo ha sottolineato l’esigenza per i paesi europei di mantenere l’unità nel rapporto con Mosca.

L’Italia è il secondo partner commerciale della Russia in Europa dopo la Germania. Fino a inizio 2017, secondo i dati Istat/Eurostat relativi al 2016, il trend delle esportazioni italiane nella Federazione Russa era in crescita, con 10,8 miliardi di euro. Ad oggi non si conosce la cifra esatta riguardante le perdite per l’economia italiana con le sanzioni alla Russia. Qualche analista ha ipotizzato che le perdite ammontino a dieci miliardi di euro.

Conte, che questo mese vedrà Vladimir Putin in Russia e si confronterà con lui «su temi internazionali e di sicurezza», vede nel vertice dei leader dell’Ue una «nuova occasione per approfondire con i colleghi europei come declinare correttamente un approccio che definisco a doppio binario, fermezza collegata a dialogo con Mosca che resta un attore imprescindibile per la risoluzione delle crisi internazionali».

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