NBER. Le multinazionali statunitensi si appropriano di 180 miliardi di dollari all'anno grazie all'evasione fiscale


Un nuovo studio condotto dagli economisti dell'Istituto di ricerca statunitense, 'National Bureau of Economic Research', NBER, ha rivelato che l'evasione fiscale finisce per tradursi ogni anno in centinaia di miliardi di dollari in tasse non pagate. E quel denaro finisce nelle tasche delle persone più ricche del mondo.

La ricerca presentata nel documento, intitolata "L'esorbitante privilegio fiscale", mostra che quasi il 50% dei profitti delle multinazionali statunitensi sono attualmente generati nei paradisi fiscali, mentre nel 1970 la cifra non era nemmeno del 10%. Le società pagano imposte del 27% sugli utili generati in paradisi non fiscali e del 7% nei paradisi fiscali.

L'economista investigativo e principale consulente della rete di giustizia fiscale James Henry ha dichiarato a RT che i miliarari statunitensi, i truffatori di imposte e, in particolare, le società multinazionali hanno massicciamente portato denaro all'estero. Per l'anno 2017, le multinazionali statunitensi "hanno accumulato circa 2,6 trilioni di dollari in paradisi fiscali, mentre non hanno dovuto pagare l'imposta sulle società del 35% degli Stati Uniti".

Il debito estero statunitense accumulato supera quello di qualsiasi altro Stato al mondo, con un valore di circa otto trilioni di dollari, o più del 40% del PIL. Questi otto trilioni rappresentano la differenza tra 35 trilioni di investimenti esteri in attività statunitensi e 27 trilioni di investimenti statunitensi in attività estere.

Gli autori dello studio, Thomas Wright e Gabriel Zucman, hanno stimato che quasi la metà di questa differenza può essere attribuita a aliquote di imposta anormalmente basse per le multinazionali statunitensi, grazie al potere di Washington e ai paradisi fiscali. L'inchiesta conclude che il privilegio fiscale è stimato in circa 180.000 miliardi di euro all'anno, equivalente a quasi l'1% del PIL degli Stati Uniti.

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