«I cosmonauti russi verificheranno se gli statunitensi sono realmente stati sulla Luna»

Gli astronauti statunitensi sono davvero andati sulla Luna nel 1969 o si è trattato di una montatura propagandistica per superare l’allora Unione Sovietica nella cosiddetta corsa allo spazio?

Questa domanda ha arrovellato la mente di generazioni intere di ‘complottisti’, alimentando le più svariate e talvolta strampalate teorie.

Adesso però si potrebbe giungere a una risposta definitiva.

«Abbiamo fissato questo obiettivo: volare (sulla Luna) per verificare: se sono venuti o non sono venuti… Dicono che sono venuti, si provvederà a controllare». A parlare è Dmitri Rogozin, capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos. La sua è stata la risposta scherzosa a una domanda rivolta dal presidente della Moldavia Igor Dodon, secondo quanto riferisce l’agenzia Interfax.

Inoltre, il capo della Roscosmos ha riferito che l'agenzia spaziale russa e la statunitense NASA hanno cominciato a preparare gli equipaggi a lavorare in condizioni estreme, nell'orbita lunare, ed entrambe le parti hanno già iniziato a modificare i programmi e gli esperimenti della Stazione Spaziale Internazionale.

Il capo dell’agenzia Roscosmos ha sottolineato che l'esplorazione della Luna è associata a nuovi rischi. «Una cosa è mantenere una stazione [spaziale] con persone a bordo ad un'altitudine di 400 chilometri, ed è un'altra cosa farlo a un'altitudine di 400.000 chilometri».

«Stiamo creando un sistema di trasporto che vola verso la luna. Non solo per circunvolarla ed essere in orbita lunare, ma di lavorare sulla superficie [della luna]. Cioè, [stiamo creando] una capsula di discesa, non solo per essere in grado di atterrare, ma anche di decollare», ha rivelato Rogozin.

L'obiettivo finale del progetto è quello di creare una base visitabile (non abitabile) sulla Luna, ha concluso Rogozin, aggiungendo che «nessun paese, nemmeno il più ricco, ci riuscirebbe da solo».

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