"Gli Stati Uniti stavano cercando di fermare la vendita di petrolio iraniano, ma comunico che l'esportazione di petrolio è stata migliorata dopo il 4 novembre", da quando gli Stati Uniti hanno reimposto una serie di sanzioni contro l'Iran, ha riferito ieri il capo dell'esecutivo persiano.

In dichiarazioni dopo una riunione con il potere esecutivo, legislativo e giudiziario a Teheran, Rohani ha ricordato i tentativi degli Stati Uniti di mantenere invariata la produzione dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC).

Tuttavia, Rohani ha sottolineato che l'OPEC ed i suoi alleati hanno forgiato un accordo per ridurre la sua produzione di petrolio, e ha sottolineato che il governo degli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, ha fallito nella sua politica di embargo del petrolio contro l'Iran.

"La Repubblica islamica dell'Iran ha raggiunto importanti risultati e continuerà a vendere il suo petrolio come prima", ha sottolineato il presidente iraniano.

Dopo essere uscito dal patto nucleare siglato nel 2015 tra l'Iran e il gruppo 5 + 1 - composto quindi da Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina e Francia, oltre alla Germania - Trump ha invitato gli altri membri dell'OPEC affinché aumentassero la loro produzione di greggio per fermare completamente le esportazioni iraniane. Ha anche minacciato di stabilire sanzioni contro qualsiasi entità o persona che intrattiene rapporti commerciali con il paese persiano.

Tuttavia, l'OPEC e i suoi alleati, guidati dalla Russia, hanno concordato venerdì scorso un taglio totale della produzione di petrolio di 1,2 milioni di barili di greggio al giorno, una decisione che, secondo alcuni analisti, mostra che gli USA non saranno in grado di attuare il loro embargo contro Teheran.

Da parte sua, Teheran ha già ripetutamente denunciato la retorica anti-iraniana degli Stati Uniti. e assicura che Washington non sarà mai in grado di eliminare l'Iran dal mercato petrolifero e fermare l'esportazione di petrolio persiano.