Decapitazione delle 2 ragazze scandinave in Marocco, emergono due categorie di cretini


di Omar Minniti

Quando avvengono crimini terribili, come la barbara decapitazione delle due ragazze scandinave in Marocco ad opera degli jihadisti, emergono due categorie di cretini. Quelli che dicono che il problema è l'Islam ed invocano più odio. E quelli che sostengono che non c'è alcun problema e che la soluzione è l'amore.

I primi si scagliano a prescindere contro tutti i musulmani, mettendo nello stesso calderone fondamentalisti, credenti tolleranti ed islamici laici, sunniti e sciiti, terroristi e musulmani che hanno dato la vita per combattere contro il terrorismo, e chiedendo il pugno duro e la repressione dentro e fuori i nostri confini. I secondi, invece, rispondono che bisogna reagire aprendo le frontiere, accogliendo più migranti, abbracciando e perdonando i carnefici, costruendo più moschee e tollerando ogni uso e costume integralista in Europa, pensando che questo serva a disarmare gli estremisti.

Sono due facce opposte ma speculari della stessa medaglia, che si alimentano a vicenda. Entrambe interne alle logiche dell'imperialismo. Una è il bastone e l'altra è la carota. Entrambe omettono un'analisi razionale sulla natura e la causa del terrorismo jihadista e wahabita, nato nei laboratori Usa, britannici e sionisti ed utilizzato come strumento di destabilizzazione dei paesi arabi e musulmani, nonché come spauracchio ad intermittenza contro i popoli occidentali. Un cancro che va contrastato duramente, non con i gessetti colorati, le candeline, le bandiere arcobaleno ed accettando i burkini in piscina. E nemmeno con l'islamofobia. Bensì sostenendo con ogni mezzo proprio coloro che nel mondo arabo e musulmano questo cancro lo combattono in prima linea.

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