USA, 11 settembre: indagine per appurare se vi fossero esplosivi nelle Torri Gemelle



America XXI

Il procuratore degli Stati Uniti ha accettato di presentare prove sulla demolizione del World Trade Center, il complesso edilizio che ospitava le Twin Towers a Manhattan, New York.

Dopo 17 lunghi anni di lotte condotte da gruppi di architetti e ingegneri per la verità sull'11 settembre e il comitato degli avvocati per l'indagine sull'attentato dell'11 settembre, e con essi i parenti delle vittime dell'attacco, si è aperta una porta per la realizzazione di un'indagine trasparente.

Il Movimento Americano per la Verità ha incaricato il Procuratore Generale di impegnarsi a presentare prove per i crimini commessi nel World Trade Center davanti a un gran giurì speciale, che realizzerà un'indagine.

Migliaia di statunitensi chiedono di mostrare le prove richieste per oltre 17 anni per fare giustizia. A tal fine, questa giuria è stata nominata nel distretto meridionale di New York, che tra l'altro analizzerà la possibilità che vi fossero esplosivi nelle Twin Towers l'11 settembre 2001.

La petizione formale è stata presentata dal comitato degli avvocati per l'indagine sull'11/9, creato lo scorso febbraio. Il brief è composto da 52 pagine e include 57 elementi di prova.

È importante chiarire che questa organizzazione non mette in discussione la versione ufficiale degli eventi, sebbene richieda di indagare sull'eventuale presenza di esplosivi nelle Twin Towers e su un terzo edificio distrutto quel giorno, in cui nessun aereo si è schiantato.

Il crollo di entrambe le torri ha sorpreso molti specialisti per la robustezza con cui erano stati costruiti e per il modo in cui sono state completamente distrutte dopo l'impatto dei due aerei.

Le udienze inizieranno nel 2019 e sarà la prima volta in 18 anni che la giustizia civile - e non la giustizia militare - studierà i tragici eventi dell'11 settembre 2001.

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

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