di Clara Statello
Nicolas Maduro annuncia la rottura di qualsiasi rapporto diplomatico e politico con il governo USA e dà 72 ore di tempo all'intero corpo diplomatico per lasciare il paese. Questa la perentoria risposta che il legittimo Presidente della Repubblica Bolivariana dà, dal palazzo di Miraflores dinnanzi a un bagno di folla, al video in cui il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence chiedeva, a nome di Donald Trump, al popolo venezuelano di riconoscere l'autoproclamato "presidente ad interim" Juan Guaidò.
#Noticia ???? | Presidente @NicolasMaduro recibe Marcha por la Patria en el Palacio de Miraflores https://t.co/RHHGPvV4RO pic.twitter.com/DxKpovsHfO
— Prensa Presidencial (@PresidencialVen) 23 gennaio 2019
Di fatto il governo di Washington tenta sfacciatamente di imporre un presidente fantoccio a guida del Venezuela, sotto il ricatto della destabilizzazione politica, della violenza di strada, della guerra economica e civile.
Sembra il riproporsi di un copione, quello dell'11 settembre cileno, con cui gli Stati Uniti, posero fine all'esperimento socialista di Allende e allo stato di diritto nel paese del Cono Sur con il tragico colpo di stato fascista, approfittando del conflitto istituzionale tra governo progressista e parlamento filo-oligarchico e dopo una lunga guerra economica. Uno scenario del tutto simile a quello che è in corso attualmente in Venezuela.
"Quelli che mi chiamano dittatore vogliono imporre al Venezuela un presidente non eletto dal popolo. Come si chiama questo?"
#EnVivo ???? | “Llamo a cerrar filas a los poderes del Estado en defensa de la democracia y de la paz venezolana en este momento especial de nuestra historia”, instó el presidente @NicolasMaduro #LasCallesSonDelChavismo pic.twitter.com/CVcoANH4yQ
— Prensa Presidencial (@PresidencialVen) 23 gennaio 2019
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