di Fabrizio Verde
Mattarella, presidente della Repubblica italiana, ha oggi rilasciato queste dichiarazioni sulla crisi in Venezuela:
“Non ci può essere incertezza o esitazione sulla scelta tra volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza e le sofferenze della popolazione civile”.
Chi non conosce nulla della situazione del Venezuela sta speculando sull’ennesimo golpe eterodiretto dagli Stati Uniti, le sta mal interpretando di proposito e giudicando queste parole come un endorsement del Presidente Mattarella al golpe in corso. Ha, al contrario, perfettamente ragione il Presidente Mattarella che implicitamente o esplicitamente abbraccia la linea dell’Onu, del multilateralismo e della pace sposata, oltre che - lo ripetiamo - dalle Nazioni Unite, da parte di tutte gli organismi internazionali. Persino in seno all’Osa, definito non a torto da Fidel Castro "il ministero delle colonie", il tentativo di colpo di Stato in Venezuela è stato sconfitto in modo chiaro.
E questo Mattarella implicitamente o esplicitamente lo sa. E ha detto di non avere esitazione tra la democrazia,
qui in questo video Monedero spiega alla perfezione la legittimità legale e costituzionale delle elezioni che hanno portato alla conferma di Nicolas Maduro per il periodo 2019-2025:
e le violenze di chi, in particolare il partito di estrema destra Voluntad Popular isolato anche dagli altri partiti dell’opposizione, è teleguidato al quarto colpo di Stato dopo 2002, 2014 e 2017.
Qui alcune immagini delle violenze golpiste:
Quindi ha perfettamente ragione Mattarella tra la democrazia, il rispetto del diritto internazionale, l’Onu e il multilateralismo, da una parte; e le violenze e le sofferenze dalla popolazione civile non si devono avere dubbi.
P.s... Lui è Orlando Figueroa. Lavoratore ambulante, Orlando Figuera si trovava a bordo di un bus in compagnia della sorella. Giunto ad Altamira - quartiere ricchissimo di Caracas ed epicentro delle proteste violente - nel 2017 quando il golpista attuale e gli altri estremisti di destra provavano l'ennesimo colpo di stato per conto degli Stati Uniti. Una guarimbas (barricata) costrinse tutti i passeggeri a lasciare l’autobus per proseguire il proprio tragitto a piedi. Una volta sceso dal bus, Orlando Figuera viene riconosciuto come chavista e per questo dapprima pugnalato e poi dato alle fiamme. Chavista e nero erano due crimini intollerabili per i golpisti di ieri e di oggi
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