L’autoproclamato sovranista Salvini incontra i golpisti venezuelani. Ecco chi sono e cosa hanno fatto



di Fabrizio Verde

Sulla delicata questione Venezuela il governo italiano si conferma spaccato. Da una parte il Movimento 5 Stelle che ha deciso di schierare l’Italia sulla linea della neutralità senza compiere nessuna ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano. Dall’altra invece l’autoproclamato sovranista Matteo Salvini che risulta essere schiacciato sulla linea golpista imposta dagli USA.

Una posizione che porta Matteo Salvini ad essere in perfetta continuità con quel Partito Democratico da cui ogni giorno vanta di tenere una distanza siderale. Evidentemente il richiamo all’ordine di Washington in politica estera è bipartisan, e riunisce dallo stesso lato della barricata gli autoproclamati sovranisti e populisti con i loro più acerrimi nemici. Almeno fin quando il padrone non richiama tutti all’ordine. In questo caso alla distruzione della sovranità di un paese la cui unica colpa è quella di possedere le più grandi riserve di petrolio a livello mondiale.

Quest’oggi Salvini incontrerà una delegazione di dirigenti venezuelani inviata dal golpista Juan Guaidò. Alla testa vi sarà Francisco Sucre. Dirigente del partito di estrema destra Voluntad Popular che attualmente ricopre il ruolo di presidente della Commissione Esteri dell’Assemblea Nazionale del Venezuela, in stato di oltraggio e i cui atti sono stati dichiarati nulli dalla Corte Suprema del Venezuela.

Visto che il ministro degli Interni ha mostrato in più di un’occasione di parlare del Venezuela senza avere la più pallida idea della realtà di Caracas, ma solo per compiacere il padrone nordamericano proprio come accadeva con i governi del PD, è utile fare un breve riassunto di cosa sia Voluntad Popular.



Tra il cartello di partiti che componeva la MUD, l’eterogenea alleanza delle forze politiche di opposizione al chavismo in Venezuela, vi è un soggetto che si distingue per l’alto livello di violenza - sia verbale che fisica - che esprime: si tratta di Voluntad Popular, partito iperliberista e neofascista il cui leader Leopoldo Lopez è stato condannato in quanto principale ispiratore e organizzatore delle guarimbas, le proteste violente che insanguinarono il Venezuela nel 2014.

Un soggetto politico che tra le sue fila può vantare personaggi come Yon Goicoechea, detenuto perché trovato in possesso di materiale esplosivo. Oppure personaggi come Gilbert Caro, fermato da funzionari del Servizio Bolivariano di Intelligence Nazionale (SEBIN), presso l’Autostrada Regionale del Centro, mentre era di ritorno dalla Colombia.



Il vicepresidente El Aissami rese noto che al momento dell’arresto Caro aveva con sé un fucile FAL calibro 7.62 di proprietà della Forza Armata Nazionale Bolivariana con matricola abrasa, stecche di esplosivo plastico C4 e del denaro. Notizia poi confermata da vari media internazionali tra cui l’inglese BBC, non sospettabile di simpatie chaviste. Lo stesso dirigente chavista El Aissami ha descritto in maniera precisa cosa rappresenta in Venezuela il partito Voluntad Popular: «Si tratta di un gruppo antidemocratico, incostituzionale, sovversivo e terrorista, finché non dimostra il contrario riconoscendo i poteri e la Costituzione Bolivariana»

Voluntad Popular è il partito neofascista venezuelano, il cui leader Leopoldo Lopez si trova agli arresti domiciliari per il suo ruolo attivo svolto nel piano golpista ‘La Salida’. Un’operazione che aveva l’obiettivo di rovesciare il governo Maduro attraverso la violenza. Il bilancio fu tragico, con tanto sangue innocente versato a segnare il selciato venezuelano.

Voluntad Popular, organizzazione politica che Salvini ha scelto come riferimento in Venezuela, è un’organizzazione protagonista di quattro tentativi di golpe (aprile 2002, febbraio 2015, aprile 2017, gennaio 2019) contro i legittimi governi del paese e, per farvi solo pochi esempi, responsabile di questi atti di fascismo, intolleranza e violenza cieca gratuita:

La prossima volta che Matteo Salvini proverà a parlare di sovranità tenete bene a mente chi sostiene: forze pronte a distruggere la sovranità del Venezuela. Calpestare la sovranità popolare. Svendere le risorse naturali del proprio paese agli Stati Uniti. Finanche invocare un 'intervento umanitario', sullo stile di quanto già avvenuto in Libia e Iraq, solo per conquistare quel potere che non riescono a raggiungere per via democratica e distruggere la Rivoluzione Bolivariana.

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