La Cina si oppone alle sanzioni unilaterali degli Stati Uniti contro il Venezuela

Le sanzioni unilaterali di Washington nei confronti di Caracas non aiuteranno a risolvere la crisi politica in Venezuela, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang.

"La storia ha più volte confermato che un intervento esterno, comprese le sanzioni unilaterali, non può che aggravare la situazione e in nessun modo può aiutare a risolvere il problema", ha detto ai giornalisti, commentando la dichiarazione del Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Bolton.

Il diplomatico ha aggiunto che la cooperazione tra la Cina e il Venezuela si basa su uguaglianza, mutuo vantaggio e "cooperazione che in ogni caso non deve essere danneggiata”.

Il dirigente di Pechino ha ribadito che la politica estera della Cina si basa sul principio di non ingerenza negli affari interni di altri Stati, e che la situazione in Venezuela deve essere risolta dal popolo venezuelano.

Bolton ha dichiarato il 6 marzo che Washington potrebbe sanzionare entità finanziarie che fanno affari con il governo di Nicolás Maduro.

Il rappresentante speciale degli Stati Uniti per il Venezuela, Elliott Abrams aveva dichiarato in precedenza che Washington non esclude sanzioni contro i paesi terzi per affari con le autorità venezuelane.

La crisi in Venezuela si è inasprita quando l’oppositore Juan Guaidó si è autoproclamato presidente, ottennendo il riconoscimento di circa 50 nazioni.

La Russia e la Bolivia, Cina, Cuba, Iran, Turchia e altri paesi hanno riaffermato il loro appoggio al governo costituzionale venezuelano guidato da Maduro.

Finora, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni dirette contro i leader e le società venezuelane.

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