Pompeo: Se "si preoccupano" degli yemeniti, allora sostengano la guerra dell'Arabia Saudita


Parlando ai giornalisti, Pompeo ha criticato ieri i senatori statunitensi per aver approvato una risoluzione per porre fine al sostegno di Washington alla guerra saudita contro lo Yemen e precisando che il voto ha dimostrato che a loro importa del popolo yemenita.

"Se si preoccupano davvero delle vite yemenite, dovrebbero sostenere lo sforzo condotto dall'Arabia Saudita per impedire allo Yemen di diventare uno stato fantoccio di (...) Iran", ha affermato Pompeo, esprimendo preoccupazione per l'influenza della Repubblica Islamica nella regione.

Il capo della diplomazia statunitense ha anche rilasciato commenti contraddittori sulla situazione nello Yemen, sostenendo che gli Stati Uniti vogliono che il conflitto finisca nel paese arabo, ma allo stesso tempo ha sottolineato che l'amministrazione Donald Trump non accetta di limitare l'assistenza all'Arabia Saudita e ai suoi alleati nella guerra contro la nazione yemenita.

Con 54 voti a favore e 46 contrari, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato, mercoledì scorso, una risoluzione per mettere fine al sostegno militare e logistico di Washington all'aggressione di Riad e dei suoi alleati dal marzo 2015 contro lo Yemen utilizzando vari tipi di armi, con l'obiettivo di ripristinare al potere dell'ex presidente fuggitivo yemenita, Abdu Rabu Mansur Hadi, e di contrastare il movimento popolare Ansarollah.

Ora la risoluzione votata al Congresso deve essere sostenuta dai membri della Camera dei rappresentanti per la sua entrata in vigore, che sembra possibile perché la maggioranza alla Camera è a favore del progetto.

Il presidente del Supremo Comitato rivoluzionario yemenita, Muhammad Ali al-Houthi, ha dichiarato, giovedì scorso, che il voto del Congresso ha rivelato ancora una volta che la campagna aggressiva di Riad e dei suoi alleati costituisce un "crimini di guerra" portando il paese arabo ad un "disastro umanitario".

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