La Siria denuncia il "terrorismo politico ed economico" di Stati Uniti e Unione Europea


L'ambasciatore della Siria presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), Bashar al-Jaafari, ha denunciato le misure economiche unilaterali e coercitive prese dagli Stati Uniti e l'UE contro il suo paese durante una conferenza stampa al termine del dodicesimo round di consultazioni sulla pace in Siria a Nur-Sultan (Kazakistan).

"Queste misure sono terrorismo economico, che si aggiungono al terrorismo politico attuato da quegli stessi paesi", ha lamentato il diplomatico siriano, sottolineando la contraddizione tra la politica anti-siriana e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC).


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Fin dall'inizio della crisi siriana, molti paesi occidentali mantengono una "campagna di sanzioni" contro Damasco con il pretesto di violazioni dei diritti umani e la repressione delle proteste. Diverse organizzazioni, tra cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le Nazioni Unite hanno avvertito degli effetti negativi di tali embarghi sulla situazione umanitaria nel paese.

Inoltre, Al-Jaafari ha criticato il fallimento del patto con la Turchia a Idlib, istituito al forum di Sochi, e ha chiesto che il sedicente Free Syrian Army (ELS) lasci il territorio siriano.

"A Idlib c'è il terrorismo, che è riconosciuto da tutti, compresa la delegazione del regime turco alle riunioni di Astana, e bisogna eliminarlo completamente," ha detto.

Il diplomatico ha fatto si riferimento all'accordo raggiunto a settembre dai presidenti di Russia e Turchia, rispettivamente da Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, per la creazione di una zona smilitarizzata di 20 chilometri Idlib dall'esercito siriano e dai gruppi armati. Mentre Ankara si impegnava a evacuare i "ribelli" dell'area.

Al-Jaafari ha anche elogiato la dichiarazione finale di Nur-Sultan mettendo in evidenza alcuni aspetti positivi, alcuni di loro discusso per la prima volta, in particolare il rifiuto per ??riconoscimento della alture occupate del Golan degli Stati Uniti come "territorio israeliano".

Mosca, Teheran e Ankara in Kazakistan hanno anche ribadito il loro impegno per il rispetto della sovranità e integrità territoriale a Siria, e hanno sottolineato la necessità di continuare gli sforzi per eliminare i gruppi terroristici nel paese arabo.

Allo stesso modo, i tre paesi hanno chiesto la cooperazione della comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, per facilitare il ritorno al loro paese dei rifugiati siriani, dopo aver fornito al governo di Damasco le condizioni necessarie.


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